STORIA DI UN LEGIONARIO NON PENTITO
di Carlo Tartarelli
Il giorno mercoledì sei luglio alle ore diciotto presso il Museo Storico dei Granatieri in Roma è stato presentato il libro “Mai avere Paura” scritto da Danilo Pagliaro con Andrea Sceresini, protagonista è il primo che ha anche presenziato per spiegare alcuni aspetti della realtà narrata e rispondere alle domande dei molti intervenuti. Ha altresì partecipato Alessandro Cipolla, collaboratore del mensile RAIDS Italia rivista sull’addestramento e le operazioni militari, in qualità di moderatore.
Il libro scritto in modo chiaro e diretto narra il percorso di vita di un Italiano che entra a far parte della Legione Straniera; particolare evidenza è riservata a chiarire ciò che realmente sia questo Corpo militare che ha riempito numerosi fogli di letteratura e porzioni di pellicole cinematografiche. Sapientemente l’autore demolisce ogni aspetto favolistico o equivoco generato da erronee interpretazioni o da imprecise valutazioni di un Corpo unico nel suo genere e che non poteva essere descritto con esattezza se non da un Legionario in servizio da più di venti anni.
La Legione straniera è un’unità dell’esercito francese nata nel 1831 per iniziativa di Luigi Filippo d’Orléans che dipende dal ministero della Difesa francese il quale fornisce ai nuovi arruolati la cosiddetta “identità dichiarata” in seguito ad una valutazione sul passato del candidato; rigoroso è il criterio di esclusione per coloro che abbiano commesso crimini di sangue, reati sessuali o illeciti nel campo del traffico di stupefacenti, in pratica degli uomini comuni decidono semplicemente di dare un taglio netto alla propria vita passata, iniziando un percorso di forte disciplina, grande cameratismo e la possibilità di partecipare a missioni militari in diverse parti del Globo.
Secondo la prassi il legionario che abbia superato severissime prove fisiche e psicoattitudinali si ritrova in aree di crisi se non di conflitto aperto ove resterà fino al compimento della propria missione, si rientra e dopo una breve licenza si viene assegnati ad una nuova area che necessiti di presidio professionale ed efficiente. Quindi dopo un duro ciclo di addestramento si avrà un periodo all’interno dei ranghi e si verrà poi assegnati ad uno dei reparti cui le proprie competenze risulteranno più idonee, fino alla firma di un contratto quinquennale, salvo superare le continue prove fisiche e gli eventuali periodi di riabilitazione.
Nell’agosto del 1994 Danilo Pagliaro all’età di trentasette anni si presenta alla caserma Viénot, quartier generale della Legione Straniera, ubicata a Aubagne nella Francia meridionale a poca distanza dal mar Mediterraneo. Qui comincia il percorso di addestramento e nel giro di pochi attimi, in un ambiente anonimo nasce “Perrini Pedro, nato a Roma, classe 1957, stato civile celibe”.
Il passaporto e i pochi averi vengono custoditi e diventano inaccessibili fintanto che il legionario non decida di rientrare in possesso della propria identità che non viene cancellata, ma solo sospesa; i servizi di INTERPOL e di controllo interno della Legione conoscono puntigliosamente la posizione anagrafica e giudiziaria del richiedente inserimento nei ranghi del prestigioso Corpo militare.
La disciplina ferrea e l’addestramento costante formano uomini preparati e con specializzazioni in campo militare e strategico con rari casi assimilabili; la formazione del militare aderente al prestigioso Corpo d’élite comprende l’uso di armi sofisticate e di mezzi blindati che solcano anche in questi momenti zone ad elevata tensione dove la Légion è operativa; gli uomini sono occupati in attività di presidio o di conflitto aperto, qualora richiesto dalle circostanze come accaduto all’autore del libro “Mai avere paura” impegnato in Africa dove il deserto e le ristrettezze piegherebbero plotoni interi. Pagliaro narra di situazioni in cui i roditori che oggi dimorano in talune metropoli italiche soccomberebbero o si divorerebbero a vicenda, questi uomini raggiungono un livello di solidarietà e condivisione da paragonarli ad una famiglia salda e unita. I valori e lo slancio che animano il nostro connazionale sono i medesimi di quella tiepida mattinata estiva di più di venti anni orsono, eppure lo stesso Legionario, oggi Brigadier chef e preparatore subacqueo, ammette che qualcosa è inevitabilmente mutato: la diserzione che un tempo era il disonore massimo oggi è equiparata alla risoluzione di un contratto professionale cui non seguono punizioni o condanne inappellabili. Il diffuso sentimento di “buonismo” ha condotto ad un generale lassismo e a generazioni disincantate senza stimoli o ideali, la minaccia terroristica è quanto mai attuale e imminente, eppure ancora non si sposano posizioni intransigenti; di fronte all’attacco sfrontato e vigliacco di civili inermi, bimbi compresi, non ci sono principi o compromessi che tengano, pertanto è positivo non farsi attanagliare dalla paura o dal dubbio nel momento in cui la vita ci conduce a scelte definitive o a cambiamenti repentini. Il libro non contempla quello stato d’animo che assale in caso di conflitto o di scenari perniciosi, bensì stimola a decidere con coraggio e determinazione quando sembra che tutto fallisca e che il nostro soggiorno sulla Terra sia un incubo quotidiano. Grazie Danilo per aver condiviso questo spicchio di vita senza retorica o lezioni da cattedratico, ma con posizioni ferme e opinioni limpide sul futuro di questa società alla deriva e senza fari cui anelare. Gli stessi comparti della Legione hanno oggi nuove mansioni orientate all’Intelligence e alla prevenzione nei controlli antiterrorismo e non è raro l’affiancamento con la polizia Giudiziaria francese e il supporto ai tribunali in qualità di interpreti, grazie alle numerose nazionalità che affollano i ranghi dei diversi reggimenti.
I ricordi si addensano nella mente di chi si avvia a concludere un percorso, in questo caso duro ma coronato di traguardi e piena soddisfazione personale, eppure tra i tanti pranzi, inni e canti da caserma il pensiero non può che tornare ai commilitoni adagiati tra le braccia di Madre terra, assopiti in un sonno eterno e ristoratore.
Perrini Pedro non esiste più e presto anche il suo alter ego tornerà ad essere, almeno negli abiti, un civile qualunque che risponderà via forum sociali del sistema informatico internazionale con la ferma intenzione di demolire leggende e erronee interpretazioni sull’esercito e in particolare sulla Legione, per neutralizzare bugie e falsi miti; la realtà di caserma e la peculiarità dell’addestramento non possono che essere descritte da chi vi appartiene e giudicate senza preconcetti, valutando il contesto e gli obiettivi perseguiti.