PRECIPITEVOLISSIMEVOLMENTE

di | 1 Nov 2016

Elaborazione Immagine di Carla Morselli

            Elaborazione Immagine di Carla Morselli

Al posto degli uomini abbiamo sostituito i numeri e alla compassione nei confronti delle sofferenze umane abbiamo sostituito l’assillo dei riequilibri contabili.
(Federico Caffè).

Desidero fornire una precisazione utile alla lettura di quest’articolo : per me dirigere non è comandare ma convincere, riferendomi soprattutto ai ragionamenti di Renzi, in perenne esibizione televisiva (quasi a dimostrare che forse ha poco da fare…) , ma senza essere minimamente convincente ma sicuramente con le promesse assai suadenti.
Oltre ai timori di tutto questo smodato attivismo “di prosa” del Governo, si ha come l’impressione che il premier tema talmente tanto di non convincere, di non persuadere che prova a chiamare a raccolta. Come ?Con usate o quasi minacciate catastrofi, estreme(dimenticandosi che quelle come i terremoti sono catastrofi vere), qualora non passasse il referendum boschino “sweet deception”.
Tutto questo rende precaria la situazione politica, perché mette in luce mancanza dì chiarezza e alimenta divisioni sino ad ora insuperabili, anche nel maggiore partito italiano.
Sottolineamo però che la crisi però viene da lontano e risale forse all’inizio della stessa nascita del partito, la manifesta incompatibilità tra democristiani di sinistra e comunisti social democratizzati .

Elaborazione Immagine di Carla Morselli

                                       Elaborazione Immagine di Carla Morselli

Un Partito democratico incapace di avvertire che non bastava mettere insieme i comunisti-socialisti e la sinistra democristiana superstite, per dare vita ad una nuova forza politica all’altezza dei tempi nuovi e delle nuove sfide in Italia ed in Europa.
La speranza politica di Romano Prodi di comporre un quadro politico stabile è stata smentita da una sorta di cannibalismo tra comunisti e Bertinotti.
Lo stesso vicepresidente del Consiglio di Prodi di allora,Veltroni, ha contribuito con il suo “buonismo frou-frou” ad alimentare odi e risentimenti tra le due componenti.
E non pago di storia e di complicazioni Renzi ha voluto l’adesione al partito socialista europeo, generando nuovi e pesanti confusionismi.
Invece che promuovere un processo e un ripensamento critico profondo della storia e delle prospettive della sinistra e della sua nuova funzione si è cercato un posticino negli schieramenti politici europei.
Purtroppo ci si è mossi con poca riflessione e scarso approfondimento senza che si aprisse realmente un nuovo percorso anche se non facile da costruire.
Si è affermata l’ideologia della rottamazione e dell’illusione che il male stesse tutto nella vecchia dirigenza e che dovesse in qualche modo essere rottamata anche la storia precedente colpevole e responsabile di tutto il negativo del passato.
Anche il dibattito sul referendum , al di là dei singoli punti, mostra insofferenza se non rifiuto dell’impostazione dei padri costituenti che ebbero però il grande merito storico di offrire al paese un alto documento di valori e di istituti e soprattutto di non spaccare l’Italia, ma di favorirne crescita e sviluppo democratico.
Ma ancora non si è compreso un fondamentale problema : la politica è sottomessa ai mercati finanziari,non più all’economia e alla finanza.
Dopo l’ultimo botto galattico, il fallimento della Lehman Brothers ,la politica è stata annientata dall’ingordigia dei mercati (in Italia i casi MpS ,Etruria e Unicredit sono emblematici) e chi come l’ex sempreverde Presidente Napolitano ha creduto che solo una figura nuova (prima con Monti poi con Renzi)potesse decongestionare l’impasse istituzionale italiano ,ha sbagliato e il fatto che l’economia del Paese non cresce ne è la prova. E allora via col referendum per far vedere che cambia qualcosa , e come? Precipitevolissimevolmente…

di Francesco Petrucci