UNA VITTORIA ITALIANA…
INTERVISTA A DOMENICO D’ALÒ

di | 1 Apr 2017

Elisa Josefina Fattori - Maggiore D'ALO' - Elisa Josefina Fattori - 350X200

Dopo 45 anni di assenza di un italiano dalla prestigiosa competizione equestre che si tiene annualmente presso l’ippodromo di Sandown a Londra, lo scorso 10 marzo il Magg. Domenico D’Alò, Ufficiale in servizio presso il Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia (NRDC-ITA), non solo ha partecipato al “The Elisabeth Queen Mother Memorial” vincendo la gara, ma è stato il primo militare non britannico ad aggiudicarsi il prestigioso trofeo. La competizione – alla quale possono partecipare solo militari in servizio che siano cavalieri amatoriali – è nata nel 1841 ed è aperta ai cavalli con almeno cinque anni d’età, su una distanza di circa cinque chilometri.
Lei è stato il primo militare non britannico a vincere il “The Elisabeth Queen Mother Memorial”. Un commento a riguardo.
“Sono un Ufficiale dell’Arma delle Trasmissioni dell’Esercito Italiano e presto servizio presso il Corpo d’Armata Elisa Josefina Fattori - Premio Elisabeth Queen - D'ALO' - Elisa Josefina Fattori - 099999di Reazione Rapida della NATO (NRDC-ITA) di Solbiate Olona (Varese), una realtà multinazionale in cui le ottime relazioni tra i 13 Paesi alleati che ne fanno parte si concretizzano in termini di arricchimento professionale e culturale. Per questo gli eccellenti rapporti con gli Ufficiali britannici in servizio presso NRDC-ITA – e con i professionisti dell’ippica di oltremanica – mi hanno messo in luce: sono stato apprezzato come cavaliere guadagnandomi l’invito a prendere parte all’evento. Con sacrificio mi sono allenato e dedicato all’organizzazione delle attività durante i pochi momenti liberi dal servizio e dagli impegni familiari, ed ho montato un cavallo che ho visto per la prima volta il giorno della gara. È stato rischioso ma ha pagato! Ed è stato un grande onore poter rappresentare l’Italia all’estero in una manifestazione così importante. Sentire suonare l’inno nazionale rientrando a cavallo dopo la vittoria è stato emozionante. Quando poi mi hanno comunicato che sarei stato ricevuto dalla Regina Elisabetta presso il Castello di Windsor, ho creduto di vivere un sogno. In Inghilterra i cavalli e le corse al galoppo sono estremamente popolari. In un momento difficile per l’ippica italiana potersi affermare all’estero rafforza l’idea che le nostre professionalità non siano seconde a nessuno.”

Quali sono le particolarità del “The Elisabeth Queen Mother Memorial”?
“La corsa che ho vinto è tecnicamente un “handicap” in siepi sulla distanza di due miglia. Si è svolta nell’ambito del meeting del “Grand Military Gold Cup” (che si svolge da oltre 150 anni) ed è intitolata alla Regina madre, quindi sponsorizzata direttamente dalla Casa Reale. “Handicap” significa che ogni cavallo riceve un peso assegnato da un giudice. Il peso è maggiore quanto il cavallo è più forte. Lo scopo di questa formula è quello di mettere tutti i concorrenti nelle condizioni di poter vincere rendendo la corsa più incerta ed avvincente. L’ippodromo di Sandown, nei pressi di Londra, è uno dei migliori di tutta l’Inghilterra, famoso per la superficie ondulata e le difficoltà derivanti dai difficili salti.”

Con che tipo di cavallo ha gareggiato?
“Ho avuto la fortuna di prepararmi con uno dei migliori allenatori di cavallo da corsa inglesi. Si tratta di Nicky Henderson, considerato una vera leggenda nel mondo ippico e che mi ha trattato in maniera molto familiare. Il cavallo che ha scelto per me si chiama Silverhow. Un bel baio, molto equilibrato e deciso nel saltare. Non ha avuto fin ora una carriera brillante, ma è un “mezzo fratello” di Altior, un vero campione. Come ha avuto modo di confidarmi anche Sua Maestà la Regina Elisabetta, buon sangue non mente!”

Che allenamento deve sostenere un militare per poter partecipare a questo tipo di competizioni?
“Montare in corsa comporta una preparazione fisica notevole. Occorre essere molto disciplinati nella gestione del proprio peso ed avere un equilibrio piuttosto spiccato. I militari hanno sempre primeggiato in queste discipline perché estremamente legate agli insegnamenti del Capitano Caprilli: “Diritti, sereni e in avanti” è il concetto da avere sempre presente. Ogni mattina la mia sveglia suona molto presto: quando inizio il servizio alle 8, normalmente ho già montato 2 cavalli. In una corsa si mescolano agonismo, slancio, coraggio e un pizzico di follia del cavaliere con i muscoli, i polmoni, il cuore e la volontà del cavallo. Vincere è difficile, ma è l’auspicio di ognuno. Occupandomi di progetti per le telecomunicazioni militari presso NRDC-ITA, riuscire a conciliare cavalli e servizio è molto impegnativo. Lo sport, tra l’altro, è alla base della preparazione di un militare. È un grosso sacrificio riuscire a far quadrare tutto: organizzare il lavoro dei cavalli, programmare gli impegni, mettere in piedi una logistica appropriata… e poi ci sono gli impegni familiari! Solo con la determinazione ci si sostiene ogni giorno, ma ogni vittoria guadagnata in questo modo ha un sapore speciale.”

Ci parli dei centri di alta formazione ippica militare.
“Il Centro Militare di Equitazione dell’Esercito, dislocato a Montelibretti (Roma) è l’Ente formativo di eccellenza per l’equitazione militare. Grazie alle attività del Centro sono stati raggiunti risultati lusinghieri soprattutto sotto il profilo della formazione tecnica. Il Centro Militare si occupa sia della qualificazione e riqualificazione per tutto il personale militare nello specifico settore (e dell’attività equestre agonistica ad alto livello per la quale si avvale di atleti militari) sia della produzione, allevamento e cura, ammansimento, addestramento, selezione e rifornimento dei cavalli dell’Esercito ai Centri Ippici Militari distribuiti sul territorio nazionale.”

Lei quale ha frequentato?
“Dopo aver frequentato il 179° corso dell’Accademia Militare di Modena ho continuato a montare a cavallo regolarmente – soprattutto cavalli di mia proprietà – e sono stato chiamato in servizio per un breve periodo anche a Montelibretti. È difficile per un ufficiale cimentarsi nello sport ad alto livello. Gli impegni operativi sono davvero tanti. In caserma mi occupo di realizzare progetti per le telecomunicazioni militari. Mi prefiggo obiettivi da raggiungere nel modo migliore e con il minor dispendio di risorse: esattamente gli stessi concetti che servono per cimentarsi nelle corse al galoppo.”

Ha in programma altre competizioni?
“Dopo poche ore da quella splendida vittoria ero già in sella per preparare le prossime competizioni con i miei cavalli. L’appuntamento principale di questa stagione è a maggio ma, a causa di concomitanti impegni lavorativi già programmati in quel periodo, non potrò parteciparvi. Selezionerò i migliori impegni sportivi dell’anno e con lo spirito di sempre proverò ancora ad essere competitivo.”

di Elisa Josefina Fattori