IL POTERE CHE CORROMPE
(ANCHE I CATTOLICI)…

di | 1 Nov 2017

Opera di Christian Schloe Balance

                  Opera di Christian Schloe Balance

Ogni potere, e il potere politico almeno quanto il potere economico, è pericoloso.
Karl Popper – La società aperta e i suoi nemici, 1945

 

L’Italia è  alle prese con la  perdita della propria identità cattolica in politica.
Con l’assassinio di Aldo Moro e la strage di Via Fani nel 1978 è iniziata una fase di progressiva emarginazione dei cattolici dalla vita pubblica.
Per passare poi alla vicenda della contradditoria inchiesta “Mani pulite” del 1992.

Cari Lettori,
per comprendere meglio i fatti presenti è necessario soffermarsi su alcuni passaggi di storia recente.
In quell’anno, prima che in Italia avesse inizio la fase delle privatizzazioni, Mario Draghi incontra importanti rappresentanti della finanza mondiale sul panfilo HMY Britannia della regina Elisabetta II.
Singolare emblematico episodio della storia repubblicana tanto che nel 2008 il compianto Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga, facendo riferimento a tale episodio contrastò l’ipotesi di veder sostituire Romano Prodi con Draghi (a tutt’oggi membro del board della potente Goldman Sachs International) a Palazzo Chigi. Un bel giallo, che dire, se non fosse stato comunque un pezzo di storia.
In quegli anni, nel 1994, dalle ceneri della deflagrata Democrazia Cristiana nasce il Partito Popolare di Mino Martinazzoli.
La componente cristiano-sociale dei Popolari diventerà  da quel momento  il segmento per i comunisti per realizzare governi di centro-sinistra, la componente si configurerà come attuale Area Dem con Dario Franceschini come  riferimento. Del resto già nel 1998 D’Alema chiama  al Governo come ministri esponenti come Mattarella, Micheli, Iervolino e Folloni.
Nel 2007 si  verificano sia  la fine del partito dei Democratici di Sinistra che della Margherita (raggruppamento cattolico sperimentale  sotto la guida del laico Rutelli) e confluendo nel  Partito democratico  guidato  da Veltroni.
Un particolare che ( tutti forse trascuriamo ) proprio tra il 2007 e  il 2008 ( secondo Governo presieduto da Romano Prodi e  Governatore della Banca d’Italia era Mario Draghi) lo scandalo del fallimento della potentissima Lehman Brothers travolse l’economia mondiale, un caso fortuito o coincidenza? Penso proprio di no! E dal 2007 la partecipazione cattolica al Pd ha dato vita al neo Centro-Sinistra del Renzi Premier.
Una partecipazione di fatto irrilevante.
Così come nel mondo delle Istituzioni di credito e delle fondazioni, un Pd vorace ha fatto l’asso pigliatutto, approfittando del ridimensionamento del cattolico  Bazoli artefice di Banca Intesa e di Romano Prodi  statista sopravvissuto e ignorato dal Pd.

Foto di Anna Moreschini

        Foto di Anna Moreschini

Se dietro questo scenario ci possano essere state manovre internazionali non ci è dato saperlo, non lo escludo. Mi  domando: ma è causale il decollo del Pd con il terremoto finanziario internazionale di quegli anni? Forse Veltroni, Prodi e Draghi potrebbero oggi, in ritardo, illuminarci.
Anni complicati e difficili quelli del trascorso decennio.
Ernesto Galli della Loggia ci ha offerto uno spaccato mirabile con il libro “Tramonto di una Nazione: Retroscena di una fine -2017” e desidero ricordare un brano illuminante:
“La plastica si sta squagliando? Sembrerebbe. Certo è che coloro che si erano illusi, dopo le elezioni del 2008, che il Pdl fosse diventato un partito più o meno vero, qualcosa di più di una lista elettorale, sono costretti ora a ricredersi. Non era qualcosa di più: spesso, troppo spesso, era qualcosa di peggio. Una corte, è stato autorevolmente detto. Ma a quel che è dato vedere pare piuttosto una somma di rissosi potentati locali riuniti intorno a figuranti di terz’ordine, rimasuglio delle oligarchie e dei quadri dei partiti di governo della Prima Repubblica. E tra loro, mischiati alla rinfusa – specie nel Mezzogiorno, che in questo caso comincia dal Lazio e da Roma – , gente dai dubbi precedenti, ragazze troppo avvenenti, figli e nipoti, genti d’ogni risma ma di nessuna capacità.”

(Ernesto Galli della Loggia)

Che sta succedendo?
Cattolici provenienti da organizzazioni no profit, sindacati, associazionismo e comunità utilizzati come fiori all’occhiello ma praticamente irrilevanti come ministri e sottosegretari, come disse  Fanfani “utili idioti”, utili alla formula per dare un significato al centro del centro-sinistra.
La fatale attrazione del potere  non porta bene, corrompe gli animi.
Occorre ritrovare l’unità dei Cattolici, senza farsi  incantare  dalle sirene  del potere, direttamente sul territorio e nelle organizzazioni  sociali, sindacali  e culturali .
Lo stesso Papa Francesco, che,  inizialmente con il suo  messaggio spirituale aveva infiammato  gli animi e le coscienze  di tutti, si  è  poi lasciato andare a troppi messaggi di cambiamento finora  disattesi, deludendo le nostre aspettative.
E torniamo, per così dire, ai giorni nostri.
Il presidente Gentiloni,  cerca ora di galleggiare con il suo “governo amico ” come si usava ai tempi della  prima repubblica, per sottolineare la necessità di una fase di intervallo, di non conflittualità, di una qualche forma di stabilità possibile.
Ma il problema cruciale resta la condizione precaria del Pd.
Non mi sembra Gentiloni un leader carismatico capace di rappresentare il post Renzi, piuttosto un brav’uomo consapevole , per ora , di fare  “da spalla” al Segretario Pd.
C’è una tendenza testarda nell’accumulo di errori e una  forsennata convinzione renziana di far coincidere partito con  governo e il salvataggio di banche vicine lo dimostra.
Non solo i Cattolici ma il Paese   hanno  bisogno di una rigenerazione ideale e civile.
Il  ricordo di Falcone e Borsellino, Il loro  sacrificio è un grido terribile che ci ricorda inesorabilmente  il dovere di verità e giustizia, una moralità della politica che non deve mai essere smarrita.
Si cominci a dire no a poltrone governative e a posizioni di potere, si ritorni alle origini.
Mi auguro  che il  Presidente Mattarella finalmente,  da cattolico, dia  un messaggio incontrovertibile  a tutti coloro che si impegnano nel sociale: stare lontani dal potere!

di Luciano Tommaso Gerace