“È UNA QUESTIONE POLITICA”…

Opera di Adam Nicklewicz
“È una questione politica, ‘na grande presa per cu.., in questa nuova Repubblica non ci somiglia nessuno”.
(dal testo di “Prendilo tu questo frutto amaro” di Antonello Venditti)
In questa fase di trattative non c’è da stupirsi per i veti politici .
Si può rilevare come quegli stessi 5 Stelle che bocciano non abbiano nessun problema a giustificare i sindaci del proprio movimento finiti nel mirino della magistratura per qualche reato . Peggio sottoscrivere un patto con Zingaretti che ha devastato la Regione Lazio ( pensiamo solo alla tragica situazione sanitaria o le raffiche di condanne giudiziare dei suoi collaboratori e tutte le inchieste in corso ) per accaparrarsi qualche elemosina in giunta. La stessa scelta dei suoi collaboratori, attribuendo loro titoli roboanti ingiustificati: capigabinetto, capo della cabina di regia solo per giustificare 150mila e più euro l’anno a loro promessi.
Per non parlare (oltre che del disinteresse per la tutela dell’ambiente) dell’incapacità a gestire i fondi europei, il più delle volte vengono restituiti indietro nonostante una inutile faraonica direzione dell’Assemblea regionale per gli adempimenti europei . Altro che successo delle startup, hanno la durata da “Natale a Santo Stefano”, un successo effimero!
Un comportamento contraddittorio del Movimento 5 Stelle, combattere Zingaretti e contestualmente dargli i voti.
Di Maio dove sta???
Intervenga prima che sia troppo tardi per vincere le elezioni romane. Si perché penso che il sindaco Raggi sia arrivata al capolinea, in tutti i sensi.
Atteggiamenti troppo plateali nascondono spesso una grande incapacità comunicativa.
L’uso della pubblica denuncia, in genere, non cambia la sostanza della questione se non motivata con credibili prove alla mano!
L’intento di fare politica a colpi di veti, pregiudiziali e anatemi puzza di demagogia e moralismo gratuiti, in sintesi di presa per il cu… per gli Elettori.
Fa un grosso sbaglio chi pensa che questo tipo di comportamento porti all’esclusione della politica intesa come arte del possibile.
La politica può assumere anche l’aspetto dell’ostracismo pregiudiziale irremovibile , ma è solo un esercizio di finzione per ingannare la gente perché l’accordo sottobanco incombe…
Ma quale tipo di politica? Quella che si realizza nelle democrazie parlamentari nel rispetto delle regole fissate dalla Costituzione? O quella che si promette di far saltare il sistema della rappresentanza democratica e usa il veto personale come arma preferita per raggiungere un obiettivo del genere?
I 5 Stelle stanno percorrendo le strade del Movimento dell’uomo qualunque dell’umorista Giannini ,e in quanto tale è perfettamente simile a quella ampiamente praticata da tutti i movimenti e i partiti a vocazione populista del tempo presente e passato.
Brutti esempi costellano i Grillini: l’inadeguatezza del sindaco di Roma, i fallimenti delle giunte di molte città da loro governate. Per non parlare di “icone di pura ipocrisia” come Di Battista (messo nel freezer da Grillo per candidarlo poi come possibile sindaco di Roma ) o la Lombardi e sono sullo stesso piano di Renzi, Gentiloni, Veltroni, Casini e Napolitano etc.. .
L’esperienza insegna che con questo tipo di politica non si può dialogare, discutere, trovare accordi di qualsiasi genere. C’è un solo modo di reagire contro chi pone veti: parlare chiaro in pubblico e non su una rete d’informazione addomesticata, la famosa rete grillina. Penso però che Di Maio abbia ancora qualche carta da giocare. Dovrebbe non farsi consigliare da troppi studi di consulenza e dalla Link Campus University attraverso il suo navigato mentore Enzo Scotti…
Comunque, seguendo lo schema dell’editoriale del collega Petrucci, mettiamoli alla prova, una vicepresidenza non si nega a nessuno…
Ma alla gente chi ci pensa? Solo promesse impossibili da campagne elettorali? Solo una gran presa per il cu..?
Un fatto è certo, da metà aprile l’Europa incalzerà l’Italia sulla Riforma delle pensioni, aumenteranno le tariffe energetiche, le tasse locali, quelle automobilistiche e qualche ritocco a salire per l’iva, pesanti banchi di prova nell’agenda di governo, ma ci sarà un governo per allora?
di Luciano Tommaso Gerace