LA METAMORFOSI DEL DUALE

Caravaggio, Incredulità di Tommaso
düale agg. e s. m. [dal lat. dualis, der. di duo «due»]. – 1. agg. e s. m. Propr., di due, che è condiviso da due; in partic., in linguistica, numero d. (o, come s. m., il d.), una delle categorie del numero grammaticale che alcune lingue (sanscrito, greco antico, paleoslavo), distinguendolo dal singolare e dal plurale, usano, nella declinazione e nella coniugazione, per indicare l’insieme di due persone o cose.
da www. Treccani.it
Come già accaduto alla fine degli anni cinquanta in Francia (dove l’Eliseo ha un potere molto più forte) tra la quarta e la quinta repubblica , il Presidente della Repubblica Italiana ha esercitato le prerogative costituzionali.
Sergio Mattarella non ha accettato che alla guida del ministero dell’Economia fosse destinato un colto contestatore della permanenza dell’Italia nell’eurozona, proponendo il capace leghista Giorgetti . Salvini ha detto no peloso e il tentativo del Presidente del Consiglio incaricato Conte è per ora naufragato. Gran “ can can “ della canea anti Mattarella e perfino rabbiose quanto ridicole richieste di “messa in stato di accusa” del Presidente Mattarella poi rimangiate . “Te deum” dunque per Lega e Movimento 5 stelle, il “ duale del contratto “ per governare insieme, il colpevole è il Quirinale che avrebbe ascoltato le pressanti voci della Francia e della Commissione Europea e del mondo finanziario che gira attorno.
“L’Italia non è una colonia, non siamo schiavi dei tedeschi o dei francesi, dello spread o della finanza”, ha strillato Matteo Salvini , mentre cresce lo spread (lo spread è lo scarto tra il tasso d’interesse sui titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi), in evidente ascesa dopo l’annuncio della nascita di una coalizione tra l’estrema destra della Lega e il Movimento 5 stelle e poi con l’ipotesi del governo tecnico neutrale tutt’ora in corso.
Il Quirinale reputa prioritario un governo politico , per evitare bocciature alle Camere.
Sergio Mattarella è un uomo mite quanto resiliente che non pone veti e che respinge i diktat, applica i principi della Costituzione dove non prevede che il Capo dello Stato possa subire diktat o peggio intimidazioni da parte delle forze politiche anche se rappresentano la maggioranza di un governo che non si è formato.
“Un combinato non disposto” di tante incompetenze non si era mai visto nella Storia Repubblicana. Tra il serio e il faceto le forze politiche si sono esibite con esilarante folklore e massima inconcludenza. In sintesi una sorta di puntata del ”grande fratello”, del resto c’è già in comune un portavoce gieffino. Poi se si guarda al disastro del Comune di Roma le perplessità sulle capacità grilline di governare ci lasciano atterriti.
E’ facile prevedere che se fossero state accettate tout court le indicazioni di Salvini e Di Maio sarebbero state vincolanti per Conte e Mattarella, una lesa maestà per il Quirinale.
“Duale” come potere di solo due forze politiche si è frantumato perdendo i pezzi per strada.
E veniamo a ciò che potrebbe accadere in queste ore.
Carlo Cottarelli chiude o no ? Giuseppe Conte può ancora farcela? Matteo Salvini o Giancarlo Giorgetti possono andare a Palazzo Chigi resuscitando il centrodestra o guidando un governo appoggiato da Fratelli d’Italia e sostenuto all’esterno da Forza Italia?
E Luigi Di Maio, ora che Di Battista è partito, può tornare a fare il capo dell’ala partito di Cinque Stelle senza la paura di venire scavalcato dall’ala movimentista degli agitatori grillini ? “Il Dibba” tornerà, tornerà…
Un confronto fra due” titani “ usciti da questa vicenda con le ossa rotte.
Meno male che c’è Beppe Grillo …
Ebbene tutti questi interrogativi persistono e attendono una risposta urgente.
Qualunque governo potrà nascere dal “can can” dovrà fare i conti con la polverizzazione dei rapporti e delle certezze delle elezioni del 4 marzo scorso.
Il Quirinale ha subito una delegittimazione che non verrà facilmente superata dai ripensamenti di Di Maio e Salvini.
Sergio Mattarella ha compiuto degli errori nella gestione della crisi, pur pensando sempre prima al Paese. Un errore è stato quello di accettare nomi di compromesso come Conte e non pretendere che il governo del cambiamento venisse guidato da un capo politico dei partiti della coalizione.
Altro errore, lo stop al governo del cambiamento facendo riferimento ai timori di alcuni Paesi Europei per poi riproporlo. Forse è stato consigliato male. Mattarella ha dimostrato di essere l’unico nostro statista che parla chiaro agli Italiani e si prodiga di portarci fuori dalla tempesta.
Il Movimento 5 Stelle è “ in prognosi riservata “ per la crisi ancora in atto e Di Maio cambia le sue posizioni con la velocità della luce, avvantaggiando così Salvini, più credibile, nonostante abbia incrinato lo schieramento di centrodestra, che l’ha reso vincitore il 4 marzo scorso. La spregiudicatezza è spesso sinonimo d’inaffidabilità …
Delle beghe delle altre forze politiche è addirittura inutile parlare, tanto appaiono evidenti, drammatiche e grottesche. Per tutte si guardi alla manicomiale situazione del Pd, dove rumoroso appare il silenzio dei Prodi, Veltroni e compagnia cantante, con una mancanza di idee e posizioni chiare.
Franceschini, Orlando etc … rassegnati già in vacanza ?
Da come si metterà la situazione politica s’intravede Il pericolo che l’Italia faccia la fine della Grecia per manifesta incapacità governativa della propria classe politica. Troika europea con cangianti sembianze alle porte?
di Francesco Petrucci