Dove vanno i 25,4 milioni di rifugiati? Gli spostamenti negli ultimi 15 anni
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Dove vanno i 25,4 milioni di rifugiati? Gli spostamenti negli ultimi 15 anni
Nel mondo sono 25,4 milioni i rifugiati secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) nel 2018. In questa mappa realizzata grazie ai dati raccolti dal 2010 al 2015 è possibile vedere i loro spostamenti nel mondo. Ogni pallino rosso corrisponde a 17 rifugiati. Attenzione però: migrante non va confuso con rifugiato, non sono sinonimi. Come spiega l’UNHCR “con il termine rifugiato ci si riferisce ad una precisa definizione legale e a specifiche misure di protezione stabilite dal diritto internazionale. I rifugiati sono persone che si trovano al di fuori del loro paese di origine a causa di persecuzioni, conflitti, violenze o altre circostanze che minacciano l’ordine pubblico, e che, di conseguenza, hanno bisogno di protezione internazionale. La loro situazione è spesso talmente rischiosa e intollerabile che attraversano i confini nazionali in cerca di sicurezza nei paesi limitrofi, e diventano quindi internazionalmente riconosciuti come “rifugiati,” ossia come persone bisognose di assistenza da parte degli Stati, dell’UNHCR e delle organizzazione competenti. Il loro riconoscimento è così precisamente definito in quanto è troppo pericoloso per loro tornare a casa, e hanno quindi bisogno di protezione altrove. Sono persone per le quali il rifiuto della domanda di asilo ha conseguenze potenzialmente mortali.” Non esiste invece a livello internazionale una definizione giuridica uniforme per il termine “migrante.” La parola “migrazione” implica spesso un processo volontario, come, per esempio, quello di chi attraversa una frontiera in cerca di migliori opportunità economiche. Usare indistintamente i termini “rifugiati” e “migranti” può compromettere il sostegno pubblico a favore dei rifugiati e l’istituzione dell’asilo, in tempi in cui, più che mai, i rifugiati hanno bisogno di tutela.
A cura di Ugo Leo
Qui si può consultare la mappa interattiva.
dal sito www.lastampa.it