(DOVE) È FINITA LA CORRUZIONE?
Apre i lavori della conferenza Virginio Carnevali, Presidente di Transparency International Italia, affermando che la maggior parte dei casi è riferita ad appalti pubblici, soprattutto Sanità. E che il fenomeno è presente in molti Paesi, ma in Italia è diffusa in tutti i campi. Oggi è mutato sia chi recepisce le “mazzette”, prima più istituzionali, sia il come sono pagate, infatti affiancano la solita “mazzetta” metodi meno individuabili (ristrutturazione appartamenti, assunzioni di parenti amici) e per questo è stato affiancato al reato di Corruzione anche quello della Promessa di Corruzione.
La precedente istituzionalizzazione della corruzione per il sovvenzionamento dei partiti oggi è passata alla criminalità organizzata, che usa i proventi per i propri scopi criminali. Il nostro apparato di leggi è tra i migliori, ed inoltre abbiamo una autorità anticorruzione indipendente ed efficiente. In previsione il recepimento delle direttive UE sul “Whistleblowing” (Protezione dei “segnalatori” di illeciti), e la legge sul conflitto di interessi. Ma perché è ancora così diffusa? Carnevali lo individua in leggi non applicate e lunghezza dei processi oltre che lentezza della giustizia e mancata certezza della pena. Concludendo afferma che si deve agire sulla certezza del diritto e della pena.
Prosegue l’intervento di Francesco Merloni, Presidente f.f. dell’ANAC, affrontando il concetto di corruzione percepita e corruzione reale. E dichiara che l’ANAC è molto impegnata per in un progetto di creazione di indicatori oggettivi a livello internazionale, soprattutto per verificare non quanta sia, ma dove è presente maggiormente il fenomeno al fine di prevenire e ridurlo aumentando anche il contrasto penale. Nel quadro Europeo, pur essendo migliorati notevolmente, siamo indietro nelle graduatorie generali degli indici di corruzione. E la percezione in pratica è aumentata perché c’è un maggiore impegno per combatterla, ciò aiuta l’emersione del fenomeno, ma influisce sulla percezione. A livello di corruzione reale, siamo penalizzati dalla grande diffusione della criminalità organizzata, non presente in altri Paesi. E oltre a ciò i Media che informano e parlano dell’evento criminoso, non proseguono a seguire i casi con le successive fasi processuali e delle condanne.
Prosegue dichiarando che dopo la presidenza di Cantone e dopo così tanto tempo, sarebbe opportuno nominare un nuovo presidente velocemente per dare un segnale forte sul fenomeno della corruzione.
Occorre poi aumentare e migliorare la trasparenza delle Amministrazioni, e affrontare i conflitti di interessi.
Prosegue il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede confermando l’impegno della politica a riguardo delle osservazioni effettuate negli interventi dei due Presidenti.
Immagine dal sito www.azionecattolica.it
di Pietro Bergamaschini