LA SCARSA INFORMAZIONE ALL’ESTERO SUL REFERENDUM

A due settimane di distanza dall’inizio delle votazioni referendarie nella circoscrizione estero, dove si inizierà a votare a partire dal 16 marzo, ad oggi l’informazione agli aventi diritto è circoscritta alle solo indicazioni amministrative pubblicate nei siti delle ambasciate e dei Consolati. Troppo poco per costruire un parere qualificante e obiettivo dell’opinione pubblica nelle comunità italiane all’estero; occorrerebbe riempire di contenuti le informazioni e intervenire con provvedimenti legislativi, promuovere un grande sforzo, mirato alla conoscenza del portato del quesito referendario e, quindi, coinvolgere e far partecipare il maggior numero di cittadini. Da qui la necessità di una riforma complessiva e urgente delle norme legislative per garantire un voto trasparente e obiettivo nella circoscrizione estero.
Senza disposizioni e provvedimenti precisi in materia di comunicazione politica e di informazioni del servizio radiofonico, televisivo, multimediale e di informazione cartacea, come avviene sistematicamente per ogni appuntamento elettorale in Italia, nella circoscrizione estero sarà difficile informare le elettrici e gli elettori.
In merito al referendum costituzionale in materia di riduzioni del numero dei parlamentari in votazione il 29 marzo nelle indicazioni generiche pubblicate nei siti web delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero, 127 ambasciate e 80 uffici consolari, l’informazione è sterilizzata alle sole indicazioni seguenti:
In base all’art. 138 della Costituzione, le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si dà luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.

A differenza del referendum abrogativo, quello costituzionale, come quello in questione, non richiede un quorum, ossia una quota minima di votanti sugli aventi diritto al voto, per la validità della consultazione. Finora se ne sono tenuti tre:
• il 7 ottobre 2001, concluso con l’approvazione della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, che modifica il Titolo V della Parte II della Costituzione;
• il 25 e 26 giugno 2006, concluso con la mancata approvazione di una proposta di legge costituzionale volta a modificare la Parte II della Costituzione.
• il 4 dicembre 2016. Concluso con la mancata approvazione di una radicale revisione della parte II. Tale revisione comprendeva, principalmente, disposizioni per la modifica del bicameralismo paritario, e per la modifica del titolo V.
Per cosa si vota? Il Parlamento italiano ha approvato la legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”. Con questo voto si chiede agli elettori di confermare o meno tale riforma.
Sono iscritto all’AIRE ma ho cambiato recentemente indirizzo, cosa devo fare per votare all’estero? Il voto all’estero si svolge per corrispondenza. Se si è recentemente cambiato indirizzo bisogna quindi informare immediatamente il consolato italiano di riferimento per i necessari aggiornamenti. La comunicazione deve preferibilmente essere fatta tramite il Portale Fast-it oppure può essere inviata anche per posta elettronica.
Sono iscritto all’AIRE ma voglio votare in Italia, cosa devo fare? E’ necessario presentare al proprio consolato – tassativamente entro l’8 febbraio 2020 – domanda di opzione per il voto in Italia. Le domande presentate dopo tale data non potranno essere prese in considerazione ma l’interessato conserverà ovviamente il diritto di votare dall’estero per corrispondenza.
Sono residente in Italia ma il 29 marzo mi troverò all’estero: posso votare? per un periodo – nel quale è compreso il 29 marzo – di almeno tre mesi per motivi di studio, lavoro o cure mediche possono chiedere di votare per corrispondenza. Per farlo devono presentare domanda di opzione per il voto all’estero direttamente al proprio Comune italiano di residenza; la richiesta può essere inviata anche per posta elettronica e deve essere presentata al Comune tassativamente entro il 26 febbraio 2020. Le domande presentate dopo tale data non potranno essere prese in considerazione ma l’interessato conserverà ovviamente il diritto di votare in Italia nel proprio seggio abituale. Le stesse norme si applicano anche ai familiari conviventi che si trovano all’estero, e la richiesta può essere revocata entro lo stesso termine del 26 febbraio 2020.
Sono iscritto AIRE ma il 29 marzo sarò all’estero in un altro Paese: posso votare? Le persone iscritte all’AIRE che si troveranno sempre all’estero, ma fuori della circoscrizione consolare del proprio consolato di iscrizione, possono – se il periodo di soggiorno è di almeno tre mesi per motivi di studio, lavoro o cure mediche e comprende il 29 marzo – chiedere di votare per corrispondenza nel luogo di temporanea dimora all’estero. Per farlo si devono rivolgere entro il 26 febbraio 2020 al proprio consolato di residenza abituale. Le stesse norme si applicano anche ai familiari conviventi, e la richiesta può essere revocata entro lo stesso termine del 26 febbraio 2020.
Quando riceverò il plico elettorale? I plichi saranno inviati entro metà marzo.
Se non ricevo il plico elettorale? Cosa devo fare? A partire dal 15 marzo 2020 gli elettori che non abbiano ricevuto il plico possono richiederne un duplicato all’ufficio consolare di riferimento. Non è possibile chiedere il duplicato prima di tale data.
Entro quando si può votare? Il plico contenente la scheda votata deve pervenire al consolato tassativamente entro le ore 16 locali di giovedì 26 marzo 2020.
ATTENZIONE: PER I DETTAGLI NORMATIVI E GLI ASPETTI OPERATIVI SI PREGA DI FARE RIFERIMENTO AL SITO DEL CONSOLATO COMPETENTE
Agli stessi Comites l’amministrazione chiede di organizzare iniziative pubbliche senza contradditori, e quindi di informare sulle modalità di voto. Sarebbe utile, invece, informare tutti i cittadini italiani maggiorenni nel merito del referendum confermativo della riforma costituzionale del 29 marzo e illustrarne i principali contenuti, comunicando le ricadute sulla costituzione mediante illustrazioni del quesito referendario con un linguaggio comprensibile, istituzionale e informativo. Quest’esercizio è uno degli aspetti qualificanti della democrazia basta volerlo e promuoverlo in funzione di una diffusa e ampia partecipazione popolare.

Vignetta dal sito www.iovivoaroma.org

di Michele Schiavone

 

Biografia Michele Schiavone
E’ un pugliese nel mondo il Segretario Generale del CGIEE’ Michele Schiavone, pugliese residente in Svizzera, il nuovo Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), l’organo di consulenza del Parlamento italiano sui temi di interesse per i nostri connazionali all’estero. L’elezione a Segretario Generale è avvenuta nella serata di lunedì 21 marzo, a Roma, presso la Farnesina, nel corso della prima di cinque giornate di lavori dell’assemblea plenaria del CGIE. Michele Schiavone, 56 anni ad aprile, pugliese di Fasano (BR), trasferitosi in Svizzera all’età di 18 anni, è da sempre impegnato in politica e nel mondo dell’associazionismo, organizzando e animando la grandissima comunità italiana nella Confederazione Elvetica. Non a caso è considerato un veterano del CGIE ma anche del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo (CGPM), l’omologo organo regionale consultivo e di garanzia delle comunità di pugliesi nel mondo, di cui è componente