Zingaretti riesce a fare peggio dell’Inps: “Fare Lazio” è un fiasco totale

di | 23 Apr 2020

Zingaretti riesce a fare peggio dell’Inps: “Fare Lazio” è un fiasco totale

Il segretario Pd aveva parlato di una “misura di sostegno economico alle imprese” che in verità è diventata una lotteria

Il presidente della Regione Nicola Zingaretti aveva annunciato nei giorni scorsi l’attivazione di “Fare Lazio”, una “misura di sostegno economico alle imprese colpite dall’emergenza”. La verità però è che, nella gestione, Zingaretti è riuscito a fare peggio dell’Inps.

Il sito di Fare Lazio, dove si poteva formulare richiesta per un prestito a tasso zero di 10 mila euro per le imprese fino a 9 dipendenti e le partite Iva, è stato letteralmente preso d’assalto nel “click day” dello scorso 20 aprile. Il sito, come potete immaginare, è andato quasi subito in down: ancor prima delle ore 10, orario dal quale era possibile inviare le domande, risultava inaccessibile agli utenti.

Incoscienti del problema informatico, i tantissimi imprenditori e liberi professionisti hanno continuato a cliccare ripetutamente sul sito ricaricando la pagina, così ch,e grazie alla fortuna, qualcuno di loro è riuscito a presentare la domanda. A mezzogiorno, risultavano protocollate già quasi 30 mila richieste, diventate 35.843 intorno alle 17. A quel punto accade l’incredibile: la Regione Lazio chiude lo sportello. “Il numero delle domande correttamente protocollate tramite il portale Fare Lazio è oltre 5 volte superiore al numero di domande che possono essere accolte in considerazione delle risorse disponibili; pertanto, lo sportello per la presentazione delle domande di finanziamento è chiuso” (determinazione n. G04591 del 20 aprile 2020)”.

Se tutto questo non vi basta per definirla una vera e propria truffa, basta andare a leggere l’articolo 4 della delibera originale: era prevista soltanto una data di inizio per l’invio delle domande e non una data di fine. Il criterio dichiarato per l’accoglienza delle domande era quello dell’ordine cronologico, ma questo criterio non poteva essere rispettato dal momento che già nei primi minuti dopo le ore 10 del 20 aprile il numero delle richieste era maggiore di quanto potesse sostenere la grande cassa ideata da Zingaretti.

La graduatoria quindi, per via del malfunzionamento del sito, è palesemente falsata dato che, come detto dalla Regione stessa, le domande sarebbero state accolte per ordine cronologico.

Calcolando i tantissimi che non sono riusciti ad accedere al sito, più quelli che, raggirati dalla delibera hanno creduto alla Regione Lazio pensando che sarebbe stato possibile fare richiesta nel tardo pomeriggio del 20 aprile o il giorno dopo, si giunge al punto: i soldi arriveranno a soli 7mila richiedenti a fronte di 35.845, ovvero a meno del 10% di imprese e partite Iva che ne avrebbero avuto bisogno.

Insomma, una grandissima fregatura ai danni di persone che stanno attraversando un periodo di crisi profonda. Proporzionando fondi e utenti, Zingaretti è riuscito nella difficile impresa di superare l’Inps. La ciliegina sulla torta? Successivamente la giunta Pd ha varato una sanatoria che condona tutte le inefficienze informatiche. Una beffa vera e propria.

dal sito www.lamiacittanews.it