ALTARE DELLA PATRIA
il giorno della Festa della Repubblica di Fulvio Biocca
Nella mestizia del 74° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana, l’Altare della Patria è apparso come non mai, nella sua imponente bellezza e candore abbagliante della sua pietra, giusta cornice alla salma del SOLDATO IGNOTO che lì rappresenta gli immolati d’ogni tempo, per la PATRIA.
Nella semplicità assoluta, nel silenzio profondo, il Presidente della Repubblica ha deposto la corona d’alloro ad imperitura gratitudine per i nostri Martiri.
Un popolo vero, non dimentica mai coloro che, per difendere la sua identità, il suo territorio, la sua tradizione e storia, hanno offerto e donato la vita.
Negarne l’oblio e curarne la memoria, è forza per il popolo stesso ed indice della sua cultura.
Questa riconoscenza fu esaltata con la mirabile intuizione, dalla re-intitolazione del monumento di Vittorio Emanuele II costruito a Roma con il contributo significativo di tutti i Comuni d’Italia per il compimento della sua unità, ad un MILITE IGNOTO simbolo di tutti i Caduti per la Patria, per non dimenticarli ed onorarli ogni giorno nelle spoglie di un compagno che lì riposa. Dal momento della tumulazione di quel corpo, il Vittoriano, acquisì la sua sacralità con il titolo di ALTARE DELLA PATRIA.
Memorabile e pregna di ”pietas” fu la scelta, da parte di una madre di un caduto disperso, di una bara tra altre di caduti ignoti per farne assurgere uno a simbolo di tutti. Questo corpo fu traslato da Aquileia, nelle Alpi carniche, a Roma. La traslazione fu memorabile : il treno speciale che lo trasportava procedette quasi a passo d’uomo perché lungo tutto il percorso, italiani in ginocchio, in silenzio salutavano e rendevano onore a quelle spoglie di un compatriota che incarnava il lutto che ogni famiglia aveva patito in quella guerra sanguinosa.
Il raccolto, silente saluto del nostro Presidente della Repubblica, impersonava questa mattina, più che in ogni altra commemorazione degli anni precedenti, lo stato d’animo degli Italiani verso quel compatriota assurto a Simbolo dei caduti per la Patria. Questo sublime stato dell’anima è impossibile che susciti, quando si salgono le scale verso l’Altare distratti da coloro che s’inerpicano sulle scalinate non per render visita a quel simbolo ma per vagolare turisticamente come in ogni monumento limitrofo……nessuno si ferma avanti l’Altare se non per osservare la pantomima del “cambio della guardia” quando avviene. Qualche straniero addirittura prende in giro i militi posti a guardia d’onore del nostro soldato ignoto……..
La maestà dell’Altare della Patria ci è stata “restituita dal corona 19” (sic !) il quale ha parimenti impedito che, come negli anni scorsi, venissero organizzati a spese degli italiani, spettacoli di Jaz o altre forme d’ esibizioni di discutibile valore culturale a detta di illustri Critici, nella terrazza del monumento sovrastante l’Altare, per raggiungere la quale, gli spettatori passavano incurantemente ilari davanti l’Altare stesso ben evidente anche per le fiaccole perennemente ardenti ed i militi immobili, a sua guardia.
Ma veramente vuoi vedere………. che si deve render merito al corona 19 d’aver restituito dignità all’Altare della Patria, il monumento più caro agli italiani? ( sic !) ha esclamato un collega napoletano!!!
di Fulvio Biocca