“CHE EPOCA TERRIBILE QUELLA IN CUI DEGLI IDIOTI GOVERNANO DEI CIECHI”
dal Re Lear di William Shakespeare

La fine del mondo nelle profezie dei Maya doveva arrivare diverse volte, combinata con i solstizi, ancora, ben per noi, nulla è accaduto di quanto previsto dai loro “cazzari profeti”.
Consentitemi l’ingenuo paragone: se ci fossero oggi i Maya sarebbero stati un partito italiano del 40%. Una sorta di partito, che, viste le ripetute mancate previsioni, ricorda da vicino gruppi omologhi con tanto di scranni e poltroncine. Poveri noi…
Il terzo Presidente nella storia degli Stati Uniti, Thomas Jefferson scrisse un principio fondamentale per la democrazia: “quando il popolo teme il governo c’è tirannia. Quando il governo teme il popolo c’è democrazia”.
L’Esecutivo guidato da Conte dovrebbe iniziare a realizzare i provvedimenti in grado di dare gambe e sostanza a quanto promesso.
Ricordo con simpatia una battuta di un film di Antonio Albanese alias Cetto La Qualunque:

Il ponte [Sullo Stretto] si farà! E se non basta il ponte faremo un tunnel, perché un buco mette sempre allegria!

Superata la voluta kermesse celebrativa di Villa Pamphili, il Premier dovrà dedicarsi alle imminenti emergenze ( non sono poche ) e agli esili equilibri politici che lo sostengono.
Ma il “primum vivere” rispetto a tutto non è un ombrello capace di riparare dalle intemperie.
Questo alibi porta la situazione politica a precipitare, alla lunga, non garantisce neppure la sopravvivenza del Governo. Non a caso Conte un giorno si e l’altro pure fa “lo statista di transito” senza i soldi dell’Europa che non sono arrivati, aizzando per poi moderare Grillo e 5Stelle. Il Premier scimmiotta il Prodi dell’Ulivo senza averne storia, preparazione e consensi.
Lo vedo invece come quello di una battuta del grande Totò: “davanti al dilemma prendere-lasciare, chiamatemi fesso, io prendo…” .
Mentre il Pd fa il paladino del Mes (meccanismo europeo di stabilità) ma in realtà ha azionato il respiratore artificiale per uso interno e per la nomenclatura grillina.
L’Italia sta ulteriormente andando (senza rendersene conto) verso una pericolosa svolta illiberale. Si respira aria di regime. I tre poteri dello Stato democratico sono tra loro scollegati, tanto che una parte della Magistratura è diventata talmente autoreferenziale vedi Palamara, che hanno condizionato, deciso e intervenuto nella politica, nel più atroce dei modi (indagando, condannando o assolvendo con interessi e opportuna orologeria).
Una fazione, sottolineo una fazione rispetto a moltissimi magistrati onesti e imparziali.
In particolare la pandemia (ammesso e concesso che lo sia ) ha tragicamente messo in rilievo le patologie croniche della politica italiana. Le riforme sono urgenti per non scivolare nell’autoritarismo. Le piazze si sono svuotate, il Parlamento pure, l’isolamento scolastico, universitario, lavorativo etc .. , dovrebbe far capire!
Comprimere fisicamente la comunità civile, isolare le individualità. E al di là di logiche complottiste, tipiche delle epidemie, ci sono fatti che non vanno sottovalutati.
Il “battage” sulla riduzione della casta è perverso.
Forse è la maniera insospettata con la quale i potentati mediatici e finanziari internazionali tentano di somministrare ai Cittadini vari tagli (sanità, istruzione e ricerca), portandoci alla povertà vera, non statistica, per continuare a imporci il malgoverno delle banche e delle imprenditorialità farmaceutiche, alimentari e informatiche.
Draghi, in procinto di lasciare Bce fu fin troppo chiaro; ha ammesso infatti che con l’esplosione dei debiti pubblici dovremo convivere a lungo e saranno le banche centrali a governare i mercati per garantire la sostenibilità dei bilanci.
(Vedremo i risultati già in questo mese quando La Merkel assumerà la Presidenza dell’Unione Europea) .
Dunque un potere per controllare un Paese. Utilizzarne acqua e risorse per fini non sociali.
Sotto quale cielo vivremo: quello statunitense (speriamo) o quello di un sistema antidemocratico come quello cinese?
Gli Accordi di Yalta del 1945, sulla spartizione delle zone d’influenza delle super potenze, sono ancora validi e noi siamo nel Patto Atlantico.
Via della seta, 5G, vaccini funzionali, utilizzo patrimoni immobiliari privati, questi sono alcuni bocconcini avvelenati che si cerca di propinare ed imporre, grazie anche alla brama venale di non avveduti “strateghi del Renminbi (moneta cinese)” che a quanto previsioni sono molto vicini ai Maya, “fancazzisti militanti ”, ormai, perduto il consenso rimane loro il potere.
Sanno che in Italia, a differenza della Francia, il rischio di una “oclocrazia” è lontano, nonostante la nostra giustificata querimonia.
C’è però la presunta consapevolezza che il nostro Paese non potrà mai diventare una democrazia compiuta, questo dato alimenta voraci appetiti internazionali.
Ma il Parlamento, anche se in panne, è indispensabile per fare le Riforme di cui il Paese ha impellente necessità.
Ci permettiamo di sottoporre una breve considerazione al Presidente Mattarella.
Dal momento che Giuseppe Conte è stato partorito dal grembo di Grillo e non potrà mai fare il promotore di nuove concezioni di Parlamento e che il Pd è in preda di stato confusionale, si incarichi la Presidente della Corte Costituzionale a consultare le Istituzioni dello Stato e sondare il pianoforte scordato di questi partiti, proponendo una bozza di riferimento della Riforma dello Stato.
Presidente, mancano circa 18 mesi alla scadenza del Suo Mandato, non ci lasci nelle mani sbagliate, anche se come scriveva Alberto Moravia: “curiosamente, gli elettori non si sentono responsabili per i fallimenti del governo che hanno votato.”

 

Immagine dal sito www.angeloma.it

 

di Francesco Petrucci