ISRAELE “INVASA” DAGLI ARABI
di Alan Davìd Baumann

   Nella foto le mura di Gerusalemme con le proiezioni delle bandiere dei paesi partecipanti all”Accordo di Abramo

Nuove Ambasciate di Paesi mediorientali dopo l’ Accordo di Abramo

Venerdì sera sarà il capodanno ebraico Rosh Ha-Shanah e nei testi sacri vi è scritto che un ebreo deve prepararsi al cambiamento ed al rinnovo di se stesso, cercando di demolire il maggior numero possibile di barriere che la vita gli ha costruito, abbattere il più possibile di ostacoli e barriere; ma anche di comprendere, di perdonare, di entrare nella testa altrui, perché nel bene o nel male anche costui avrà una sua ragione, giusta o sbagliata che sia.
Cosa di meglio sarebbe potuto accadere se non la pace con nemici lontani, come gli Emirati Arabi Uniti ed il Bahrein. Tanto lontani che rammentano la pace che alcuni anni or sono la Repubblica di San Marino ha siglato nel 1996 con un paese con il quale era entrato in conflitto dalla notte dei tempi, chiamato Svezia.
Furono riesumati allora i “dissapori” della Guerra dei Trent’Anni, che per un disguido non avevano aderito alla Pace di Westfalia, e che praticamente perdurava dal 1630.
Basterebbe anche ricordare che durante la Guerra dei 6 Giorni nel 1967, Israele venne attaccato non soltanto da Libano, Siria, Giordania ed Egitto, ma anche dall’Iraq.
Nelle guerre di oggi, i nemici lontani significano soprattutto l’invio di rifornimenti economici e di armi a sostegno di coloro che invece combattono nelle vicinanze. Esattamente come l’Iran che rifornisce il terrorismo di Hezbollah e di Hamas.
Ci chiediamo se il mondo arabo dovrà adesso dividersi in due distinte facce: quella sciita e quella sunnita.
Quanto resta fredda questa guerra non sempre sotterranea? Sono ancora gli URSS (oggi la Russia) e gli USA a dividersi i continenti?
Mentre sorridiamo con certo innegabile stupore alle notizie provenienti dalla Casa Bianca, poco prima delle elezioni americane, Gaza “sbuffa” lanciando i soliti quotidiani missili. Purtroppo oggi sono due gli israeliani feriti. Il tempo della pace per alcuni da adito alle rivendicazioni della gioiosa sete di guerra, come quando inneggiarono sui tetti delle loro case, per i missili lanciati da Saddam Hussein, ed uno di questi oltrepassò il bersaglio e colpì un gruppo di festaioli palestinesi della striscia.
I palestinesi, già: con un governo instabile e tante occasioni perdute, alla mercé di mercenari della morte nascosti dietro alle loro debolezze che ancor di più oggi, non incantano i loro fratelli arabi.

Immagine dal sito www.la-notizia.net

 

di Alan Davìd Baumann

 

Biografia Alan Davìd Baumann
Alan Davìd Baumann è nato a Roma il 15 maggio 1964.
Giornalista, dirige la testata on-line “L’ideale” (www.lideale.info) e collabora con altri periodici.
“Vendo Fantasia – dice a chi chiede di cosa si occupa – perché sono più di 30 gli anni che hanno forgiato questa professione, attraverso la raccolta di idee, emozioni, colori. Relazioni e connessioni tra grafica, giochi di parole, marketing, contatti, informatica, editoria, mostre d’arte, convegni, giornalismo, creazioni di logo, concetti, ecc. . Unire pensieri ad azioni, far diventare fatti le parole”.
“Rendere realtà la fantasia, significa portare avanti le proprie idee rendendole di facile impatto ed utilità, come lo scrivere per chi non sa (fra le prime nozioni del giornalismo), senza offuscarne il gusto, la qualità, l’obbiettivo di spartire le proprie idee”.
“Vendo Fantasia – sottolinea Baumann – perché solo grazie ad essa si può attivare una condivisione positiva e tramutare un’esistenza passiva. Vendo immaginazione condita con creatività”.

Più informazioni su www.lideale.infowww.abef.it