La Casa d’Italia di Juiz de Fora non sarà venduta
Nei giorni scorsi il Consiglio Generale degli italiani all’Estero ha appreso la notizia della vendita all’asta della Casa d’Italia di Juiz de Fora, in Brasile. I Comites e i rappresentanti del CGIE hanno chiesto formalmente alla direzione generale DGAI della Farnesina e al Sottosegretario Ricardo Merlo di bloccare la vendita e di esaminare la documentazione sulla proprietà dell’immobile, che attesta dei diritti inalienabili della nostra Comunità sulla proprietà.
Apprendiamo da una nota pubblicata nei social da parte del Sottosegretario Ricardo Merlo, che la vendita è stata bloccata e ce ne rallegriamo per la felicità della nostra Comunità nello Stato di Minas Gerais e per tutti i nostri connazionali, che hanno lavorato a tener viva la storia della Casa d’Italia di Juiz de Fora. Ricordiamo che questa struttura è stata per decenni il riferimento di primo approdo per i nostri emigranti sbarcati in Brasile dopo 40 giorni di viaggio in nave. Nella Casa d’Italia trovavano medici e ristoro prima di proseguire per altre città alla ricerca di lavoro.
Nelle ultime due settimane chi ha seguito questa vicenda ha vissuto giorni di fibrillazione, ma forte e decisiva è stata la volontà di affermare il diritto a quanto di più caro tiene assieme la cultura e il senso comunitario in quel territorio nella provincia brasiliana.
Il CGIE ringrazia l’intervento del sottosegretario Ricardo Merlo, la Farnesina, i Comites per la felice soluzione della triste vicenda e esprime gratitudine alla Comunità italiana in Brasile che continua a valorizzare i propri riferimenti storici come quello della Casa d’Italia di Juiz de Fora.
di Michele Schiavone
Segretario Generale CGIE
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