UN UOMO PER DUE STAGIONI…

di | 1 Nov 2020

                                     Opera di Renè Magritte

La storia della politica italiana è ricca di altalenanti quanto effimeri successi, poi improvvisamente trasformati in clamorose disfatte.
Senza andare troppo indietro l’esempio dei populismi è sotto gli occhi: le vicende di Lega e Cinque Stelle in questi anni lo dimostrano.
Hanno accumulato inverosimili successi elettorali ma sono sempre mancate la visione unitaria, le strategia, la complessità, l’acume e infine la conoscenza e il rispetto dello Stato. La politica dell’illusione non paga.
Infatti si percepisce come opinione comune che il nostro Paese si sia fatto trovare, ancora una volta, impreparato alla seconda ondata di coronavirus, prevista già da tempo.
Non ci si aspettava che il Premier Conte facesse finta di nulla, descrivendo un Paese che non c’è. Un vezzo da “velino da striscia il dpcm” esaltato da un catechizzato Travaglio illuminato sulla via di Palazzo Chigi.
Conte appare come “Alice nel paese delle meraviglie “, dipinge un non veritiero affresco sociale, utile alla sua stabilità da uomo per tutte le stagioni. Narra di un “fantabosco”, offrendoci un maldestro affresco nazionale con una consapevolezza di non sapere dove andare. Conte per ora sostenuto da un Partito democratico alla deriva e da Cinque Stelle in saldo per il calo di consensi e bombardato dissidi interni per accaparramento di poltrone pubbliche in barba alle promesse di moralizzazione della politica.
Per mantenere l’appoggio di quest’ultimi non rinuncia a fare nomine e a dare in gestione il Monte dei Paschi a rampanti presunti tecnici grillini, tutto con la pandemia in allarmante diffusione. A voglia a fare bollettini Dpcm…
Si è inventato terapie intensive tutte da fare, reparti di terapie sub intensive ancora da realizzare, tamponi che comunque necessitano di estenuanti code lunghissime e assunzioni nella sanità che esistono ma solo sulla carta.
Tuttavia non bisogna negare che all’inizio dell’epidemia il Presidente del Consiglio si sia rimboccato le maniche, resistendo anche grazie alla responsabilità dei cittadini.
Poi qualcosa è andato storto: “la politica ha perso tempo. Non ha risolto le lacune nel nostro sistema sanitario evidenziate dalla prima ondata”. Sono molti gli elementi che dimostrano una fondamentale mancanza di preparazione da parte del governo: “la confusione con cui è stata organizzata la riapertura delle scuole e il ritardo con cui sono stati emessi i bandi per la realizzazione delle terapie intensive”.
Conte preferisce non fare per non compromettere la sua già debole maggioranza, che ogni volta appare divisa su molti temi, Mes in testa.
In una fase storica tragica del Paese, il Governo ci da due fondamentali contentini (chiedo scusa per l’ironia): i bonus per monopattini e per le biciclette.
Questo si chiama saper governare! Dall’esempio giusto o sbagliato di Maria Antonietta che per sfamare il popolo furente pensava di poter elargire brioches; il nostro “Mario Antonietto” di Palazzo Chigi crede di poter sopperire al disagio inventandosi bonus per complicare ancora la vita sociale.
Della serie c’era una volta il Mago Oronzo (scegliete voi la rima consona)…
E di popolar sovranismo e demagogia sta soffrendo l’intera Destra d’Opposizione che non riesce a compattarsi e strilla “ai sordi”.
Le strategie del populismo di Governo e Opposizione dimostrano incapacità di ruoli e nel mentre il Premier ricorre a lambiccati Dpcm e più o meno prossimi lockdown.
Comunque qualcosa sta cambiando: il Premier sta perdendo di credibilità.
In Europa ha perso grandi opportunità, si pensi che la Germania chiede lo stop alle decisioni prese all’unanimità dai 27 paesi dell’Unione europea. Basta con un sistema di voto che rende l’Europa sempre più debole sulle questioni strategiche a livello globale, un vaso di coccio tra Usa e Cina.
Come rivela l’autorevole German Foreign Policy, Florian Hahn, esponente della Cdu, nonché portavoce per la politica europea del partito di Angela Merkel al Bundestag (il Parlamento tedesco), ha chiesto che in materia di «politica estera e di sicurezza» l’Ue passi a un sistema di voto a maggioranza.
Saranno seri problemi per l’Italia, tanto che circola nelle nostre alte Istituzioni la possibilità di un’uscita di scena di Conte.
E così la scelta sta ricadendo inevitabilmente su Mario Draghi.
Il nome dell’ex presidente della Bce sta circolando con vigore.
Forse perché riesce a dialogare con Pd, Cinque Stelle e anche Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
E da quanto si apprende non è un caso che Draghi abbia rinunciato alla prestigiosa presidenza di Goldman Sachs, asso fondamentale della finanza internazionale che condiziona non poco i governi.
Infine non tralasciamo avvenimenti importanti che condizioneranno sicuramente la formazione di un nuovo governo, parliamo dell’evoluzione della pandemia, di come andranno le elezioni in Usa e non ultimo il dopo Mattarella.
Mario Draghi in attesa e Marta Cartabia in panchina e Conte con il telescopio.

 

di Francesco Petrucci

 

Francesco Petrucci
Sociologo. Si è laureato presso l’Università di Roma la Sapienza.
Osservatore nei corsi economici presso L’Unione delle Camere di Commercio.
Esercitatore presso la Cattedra di Filosofia Moderna con il prof Franco Bianco.
Assistente presso la cattedra di Metodologia e Tecniche della ricerca sociale con il prof.Gianni Statera.
Ha lavorato presso la Group Italia Spa; la Confederazione della Uil nazionale e della Cisl nazionale distaccato da Società Autostrade Spa.
Assistente dell’Amministratore Delegato OLIVETTI EUROCOMPUTERS.
Presidente del Comitato Culturale del Giornale online “ITALIANITALIANINELMONDO.COM”.
Direttore delle Ricerche del CEFRASM Centro Francescano di Studi sul Mediterraneo