Offline illegale? Dovrebbe essere illegale anche online

di | 1 Nov 2020

Offline illegale? Dovrebbe essere illegale anche online

Poiché viviamo sempre di più le nostre vite online, il Parlamento afferma che abbiamo bisogno di nuove regole per i fornitori di servizi digitali. Dagli acquisti online ai contenuti condivisi sui social media, i deputati al Parlamento europeo sono guidati da un semplice principio: se è illegale offline, dovrebbe essere illegale online.

Trascrizione:
Un quinto delle aziende nell’UE offre i propri beni o servizi online. E quella proporzione cresce ogni anno. Il Parlamento propone modifiche per proteggere meglio le nostre vite online. “Oggi le piattaforme e i fornitori di servizi digitali sono diventati servizi di pubblica utilità. Li usiamo quotidianamente; per comunicare, condividere informazioni, prenotare una vacanza, prenotare un hotel, fare i nostri acquisti online”. Ma non sono solo le cose che compriamo, sono i dati personali che cediamo e le notizie e le informazioni che leggiamo e condividiamo. I deputati affermano che le nuove regole si basano su un semplice principio: se è illegale offline, dovrebbe essere illegale online.”Cosa deve fare Twitter contro l’incitamento all’odio e il razzismo? Cosa deve fare Facebook contro il materiale pedopornografico? E cosa deve fare YouTube contro i contenuti terroristici?” Il Parlamento vuole un quadro giuridico rigoroso, comprese le ammende, per contrastare i contenuti illegali e per una migliore supervisione dei contenuti dannosi. “Si tratta di garantire i diritti fondamentali, dare ai consumatori una scelta e, infine, vogliamo facilitare l’ingresso nel mercato delle start-up”. I deputati respingono un approccio “taglia unica” e insistono affinché si tenga conto delle grandi piattaforme, si dovrebbe consentire a quelle piccole di crescere e che i consumatori dovrebbero essere protetti.

dal sito www.multimedia.europarl.europa.eu