Risultati elezioni Usa 2020, Biden o Trump? Cosa sappiamo e cosa potrebbe succedere

di | 4 Nov 2020

Risultati elezioni Usa 2020, Biden o Trump? Cosa sappiamo e cosa potrebbe succedere

Biden è in leggero vantaggio, ma lo scrutinio è in corso e il nome del vincitore resta un’incognita. In alcuni Stati determinanti, ancora in palio, è avanti Trump, però mancano i voti postali che potrebbero rivelarsi decisivi. C’è anche il rischio che il verdetto, una volta arrivato, possa essere contestato, soprattutto se dovesse risultare eletto il candidato dem

Biden o Trump? A urne chiuse e a scrutinio in corso, nonostante l’assegnazione di diversi Stati, resta un’incognita il verdetto sul nuovo presidente americano. Lo scrutinio è ancora in corso, ma serviranno diverse ore, se non alcuni giorni, per decretare il nome del vincitore delle elezioni statunitensi. C’è anche il rischio che il verdetto, una volta arrivato, possa essere contestato, soprattutto se dovesse risultare eletto Biden

QUOTA 270 – In totale, i grandi elettori sono 538, per vincere ne servono 270. Ogni Stato ha diritto a un numero variabile di grandi elettori, che si basa sulla sua popolazione: si va da 2 fino a oltre 50 (la California, lo stato più grande del Paese, ne ha 55). Fanno eccezione il Maine e il Nebraska, dove l’elezione si svolge con il metodo proporzionale. Il candidato che ottiene la maggioranza dei voti ottiene tutti i grandi elettori attribuiti a un determinato Stato

BIDEN IN LEGGERO VANTAGGIO MA… – A questo punto dello scrutinio Biden appare leggermente in vantaggio sul fronte del conteggio dei grandi elettori (224 a 213 secondo la Cnn, 238 a 213 secondo Associated Press). Ma è ancora presto per dire se l’ex vice di Obama riuscirà a rimanere avanti

GLI STATI CHIAVE – Tra gli Stati chiave, Biden per il momento è riuscito a vincere solo l’Arizona (ma il risultato è contestato da Trump) e a conquistare la Virginia. Il tycoon invece ha strappato la Florida, l’Ohio, l’Iowa e ha mantenuto il Texas

GLI STATI ANCORA IN PALIO – Tra gli Stati ancora da assegnare ci sono: Georgia (16 grandi elettori), North Carolina (15), Pennsylvania (20), Michigan (16) e Wisconsin (10). Saranno decisivi ai fini dell’elezione

TRUMP IN VANTAGGIO NEGLI STATI ANCORA IN PALIO MA… – Secondo le proiezioni dei principali media, Donald Trump è attualmente in vantaggio negli Stati ancora da assegnare. Ma il risultato potrebbe essere ribaltato dai voti per posta, che solitamente favoriscono il campo democratico

COME POTREBBE VINCERE BIDEN – A Biden, che secondo Associated Press è al momento a 238, servono dunque altri 32 grandi elettori. Il candidato dem è avanti in Nevada (6 grandi elettori). Potrebbe vincere, ottenendo anche il Michigan (16) e il Wisconsin (10). In questi ultimi due Stati, Biden nei sondaggi era avanti di molti punti, ma adesso è in svantaggio in Michigan, mentre è leggermente in vantaggio in Wisconsin. Decisivi saranno i voti postali

COME POTREBBE VINCERE TRUMP – A Trump, che dovrebbe assicurarsi quasi certamente anche l’Alaska, andando così a 216, occorrebbero altri 54 grandi elettori. Il tycoon resterebbe alla Casa Bianca vincendo in Georgia, Wisconsin, Michigan e North Carolina o perdendo in uno di questi e vincendo però in Pennsylvania

L’IPOTESI PAREGGIO – In caso di pareggio si entrerebbe nello scenario della cosiddetta “contingent election”. La palla passerebbe alla Camera, quella appena eletta, a maggioranza democratica. I deputati non voterebbero però singolarmente, la decisione spetterebbe infatti alla maggioranza della delegazione congressuale di ciascuno Stato. Per eleggere un presidente in questo caso servirebbero 26 voti (la maggioranza di 50)

QUANDO ARRIVERANNO I RISULTATI DEGLI STATI MANCANTI – Il Nevada (che dovrebbe andare a Biden), dovrebbe essere assegnato durante la giornata di oggi, così come il Milwaukee, decisivo per il Wisconsin. I dati della Georgia potrebbero arrivare nel pomeriggio italiano. Più incerto il termine dell’arrivo dei risultati di North Carolina, Pennsylvania e Michigan

L’ATTESA IN PENNSYLVANIA E MICHIGAN – La Pennsylvania e il Michigan prevedono di annunciare i risultati entro venerdì

COSA HA DETTO BIDEN – “Siamo sulla strada per vincere queste elezioni”, ha detto Joe Biden, nella conferenza stampa dopo il voto, dicendosi “ottimista sul risultato”. Il candidato Dem ha però chiesto pazienza ai suoi sostenitori: “Dobbiamo aspettare che tutti i voti vengano contati”

COSA HA DETTO TRUMP – “Abbiamo vinto ovunque” ma “c’è un gruppo molto triste di persone che sta cercando di togliere il voto a milioni di elettori di Trump”, ha detto il presidente parlando alla Casa Bianca. “Andremo alla Corte Suprema, questa è una frode per gli americani”, ha aggiunto il tycoon

IL POSSIBILE INTERVENTO DELLA CORTE SUPREMA – Il ricorso senza precedenti al voto anticipato (oltre 100 milioni di schede), in gran parte effettuato per posta, a causa della pandemia e dei timori di contagi ai seggi, potrebbe innescare una complicata battaglia legale. La Corte suprema, che Trump ha riempito di giudici conservatori, è l’ultima corte d’appello negli Stati Uniti e ha la facoltà di decidere quali casi esaminare, in gran parte in relazione alle impugnazioni nei tribunali inferiori

LA BATTAGLIA LEGALE – Molte battaglie dunque si svolgeranno inizialmente presso i tribunali a livello statale, negli Stati più contestati a cominciare dalla Pennsylvania. Ciò che ha reso la situazione un campo minato è il fatto che la pandemia da coronavirus ha portato gli Stati a cercare modi per rendere il voto più sicuro, ma proprio contro queste modalità si sono appellati i repubblicani. E la strategia di Trump è sostenere che qualsiasi misura per rendere il voto più facile e sicuro è incostituzionale e suscettibile di frode

GLI SCONTRI LEGALI GIÀ IN ATTO – In Pennsylvania la questione è già aperta: gruppi conservatori hanno presentato denunce perché non vengano conteggiati i voti per posta in ritardo. Tra l’altro, la Pennsylvania è già nel radar della Corte suprema federale: i repubblicani hanno fatto ricorso contro una decisione della Corte suprema locale che ordinava di accettare schede elettorali per posta che arrivano fino a tre giorni dopo le elezioni. Prima del voto, la Corte suprema si è pronunciata in un caso simile, schierandosi con i repubblicani in Wisconsin

IL PRECEDENTE – Su tutto aleggia lo spettro Florida alle presidenziali del 2000: 35 giorni caotici, di contestazioni legali e riconteggi manuali. Alla fine la vittoria fu assegnata dalla Corte suprema a George W. Bush che sconfisse lo sfidante democratico Al Gore; ma il risultato si conobbe solo il 13 dicembre

dal sito www.tg24.sky.it