Dal panettone del carcere al miele di San Patrignano: un altro Natale è possibile

Tre iniziative tra cui scegliere per poter mettere sotto l’albero tanto gusto e un pizzico di solidarietà. Seguici anche su Facebook

Pacchi di Natale che oltre a contenere cose buone siano anche belli da vedere e che oltre ad essere perfetti dal punto di vista della soddisfazione personale di chi dona e di chi riceve, possano avere un quid in più. Un’anima solidale. Non è impossibile, se si guarda nella direzione giusta e si scarta tra le tante proposte commerciali legate all’enogastronomia a ridosso delle festività, andando a scegliere ciò che ha una storia. Una storia difficile, quella dei minorenni con la vita scalcagnata che sono dietro le sbarre nell’isolotto di Nisida, a Napoli, che quest’anno hanno imparato a mettere le mani in pasta e creare qualcosa, quella delle detenute del carcere di Pozzuoli che da tempo portano avanti un’iniziativa imprenditoriale per riscattarsi, quella degli ospiti di San Patrignano, che dai rivoli di storie tutte diverse provano a rialzarsi. Tre progetti diversi eppure uniti da un fine nobile: utilizzare il potere catartico del creare qualcosa con le proprie mani per riavvicinare detenuti e ragazzi in difficoltà a una vita normale, al riscatto.
Dal Panettone di Nisida a San Patrignano: un altro Natale è possibile
Un isolotto bellissimo, sotto la scogliera di Posillipo, alcuni metri più in basso delle balaustre del Parco della Rimembranza, o Virgiliano, uno dei punti panoramici più famosi e spettacolari di Napoli. Qui, totalmente distaccati dal mondo e immersi nel mare si trovano i ragazzi del Carcere minorile di Nisida, e qui opera “Monelli tra i fornelli Onlus, La cucineria di Nisida” nata nel 2015 dall’idea del cuoco del carcere, che ha creato una struttura fisica – a Villaricca – e di intenti per dare ad alcuni degli ospiti della struttura una seconda possibilità passando tramite la cucina. Oltre ai corsi professionali durante tutto l’anno – i migliori, se compatibile con la pena avranno degli aiuti per inserirsi poi nel mondo del lavoro -, nelle occasioni di Natale e di Pasqua i ragazzi impegnati nel progetto producono dei grandi lievitati destinati alla vendita. Un impegno che quest’anno li vede collaborare con Pietro Parisi, il cuoco contadino di Era Ora a Palma Campania (NA), vicino all’Unicef e già impegnato in diversi progetti di solidarietà, per la creazione del “panettone farcito di speranza”. “Sono troppo contento quest’anno di mettere le mani in pasta insieme ai ragazzi di Nisida, ma sopratutto di portare sulla mia tavola questo dolce. Abbiamo deciso di farne solo 500 e, sebbene sappia che il mercato è pieno di quelli dei più grandi chef e pasticcieri, conto che, in questo periodo tanto difficile per tutti, le persone trovino in Natale il momento giusto per donare qualcosa di importante a chi è meno fortunato. Per sé o per un regalo ricco di significato”. Il panettone, disponibile in 6 diverse varianti dal classico a quello con il pistacchio, è acquistabile in confezione singola o insieme ad altre piccole delicatessen sul sito dello chef.
Da Nisida a Pozzuoli il passo è breve, qui operano le Lazzarelle. Un nome di battaglia evocativo, che ricorda in napoletano una giovane scapestrata, a tratti un po’ troppo, che nella vita è incorsa in qualche intoppo lungo il percorso. Intoppo che l’ha portata qui, nel carcere femminile della città di Napoli, esatto parallelo di Poggioreale, dall’altra parte della città. Da anni le Lazzarelle sono tante, riunite in una cooperativa in cui donne libere lavorano spalla a spalla con le detenute per reintegrarle nella società e dar loro uno scopo. Alla storica produzione di caffè si è affiancato da poco un bistrot nella Galleria Principe di Napoli, pronto ad aprire a marzo e solo rallentato nella realizzazione dalle problematiche legate al Covid-19. Un progetto complesso come complesse sono le storie che si raccolgono sotto questo tetto ideale e che per Natale tornano a proporre i loro prodotti di punta insieme a delle bellissime ceramiche vietresi; si va dalla “scatola classica” con all’interno un pacchetto di caffè macinato miscela Classica abbinato ad una coppia di tazzine con piattini modellate e dipinte a mano per le Lazzarelle da un ceramista di Vietri, fino alla golosissima crema spalmabile a cioccolato e caffè, pensata in collaborazione con il maestro cioccolatiere Gennaro Bottone. Tutte le idee regalo delle detenute sono disponibili sull’ e-shop dedicato all’interno del sito della cooperativa.
Per i ragazzi di San Patrignano e per tutta la comunità, il rapporto con la creatività e in particolar modo con quella gastronomica è una storia d’amore che continua da anni e che aiuta gli ospiti della comunità a ricominciare un passo alla volta, a crearsi un’identità, sotto il cappello anche di “Buono due volte”, il progetto enogastronomico di grande complessità che da ogni anno impegna circa 1300 persone nella cura dei prodotti enogastronomici del brand. “Lavoriamo, stagioniamo e confezioniamo i nostri prodotti, provenienti da sette distinte filiere di proprietà, in continua espansione ” ha raccontato Roberto Bezzi, responsabile della produzione, in un’intervista a Repubblica per il quarantennale di San Patrignano. “Tutto questo impegna ogni giorno più di 1300 ragazzi con problemi di dipendenza”. Un impegno concreto e importantissimo che quest’anno si concretizza in un catalogo natalizio ricchissimo con ben 11 proposte diverse per natura e fascia di prezzo, dalla confezione di quattro panettoni tradizionali a Splendore, la box che racchiude il 1978 Igt Rosso Rubicone e che può diventare anche una lampada di design, tutta in cartone riciclato, passando per la delicatissima e a tratti lussuosa Overture: mieli di produzione propria, salumi di alta qualità e ovviamente formaggi per un aperitivo delle feste indimenticabile. E molto altro ancora, per un natale davvero “buono due volte”.

dal sito www.repubblica.it