
Presenti al secondo appuntamento “Strategic dialogues” del 25 febbraio 2021, organizzato dalla Konrad-Adenauer-Stiftung Italia, da Formiche, e dal Centro Studi Americani, in streaming, moderati dalla giornalista Dr.ssa Maria Latella di Sky TG24 e membro del Board del Centro Studi Americani, l’Onorevole Roderich Kiesewetter, Presidente Commissione parlamentare di Controllo per l’Intelligence tedesca, e il corrispondente italiano l’Onorevole Raffaele Volpi, Presidente Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (CoPaSiR). Dopo una breve introduzione Presidente del C.S.A. Dottor Roberto Sgalla, è iniziato il dibattito. Il deputato Kiesewetter, ha sottolineato l’importanza di una collaborazione tra Italia e Germania, per prevenire sia il terrorismo sia il Cybercrime, coinvolgendo i Parlamenti Europei e far sì che si attui una “diplomazia parallela sull’intelligence” per costruire in comune una “cybersicurezza, difesa delle infrastrutture critiche, intelligence economica e antiterrorismo”, soprattutto in questo momento con la pandemia della Covid-19. Ha elogiato il Governo italiano su come ha affrontato la pandemia, in quanto la Germania la aveva inizialmente sottovalutata, e poi prendendo spunto dal “modello Italia” ha attuato un piano più deciso a contrastarla. Ha continuato poi affermando che occorre intraprendere iniziative comuni volte ai Paesi africani con aperture verso la UE, ma in Africa ci si trova chiusi “fra la concorrenza di Cina e Russia” e la soluzione è “difendere i nostri standard democratici” con investimenti per un incremento delle “infrastrutture, nell’energia sostenibile e la lotta alla pandemia”. Aggiunge che riprendere il progetto di una rete ferroviaria fino al Canale di Suez, che prosegue fino a Città del Capo, consentirebbe uno sviluppo ed uno scambio con la UE dei Paesi africani. L’Onorevole Volpi, concorda per “un sistema di sicurezza integrato a livello europeo”, e sul progetto di aiuti ai Paesi africani. Aggiunge poi che si deve riprendere e consolidare un accordo con gli USA per contrastare la “avanzata neo-colonialista di Russia e Cina troppo spesso fa da contraltare l’assenza di una linea comune europea, con Paesi membri impegnati a mettersi i bastoni fra le ruote, in una colonizzazione interessata”, e si augura che tutta la UE abbia “a cuore una strategia europea per l’Africa che risponda a una logica competitiva e non predatoria, e faccia perno sulla cooperazione con gli Stati Uniti”. Kiesewetter rammenta che vi è un ostacolo non di poca importanza, per dare una direzione corretta ai rapporti tra UE e Putin, e di conseguenza dei rapporti con gli USA, sia considerando il caso Navalny sia l’occupazione della Crimea che dura da anni, ma che il principale impedimento di un accordo duraturo con gli Stati Uniti, è il gasdotto russo North Stream II che da Mosca arriverà in Germania, sempre che le continue sanzioni americane, non lo arrestino, tale progetto iniziato da Gerhard Schroder nel 2005 al momento è un grave problema che la Merkel deve affrontare, per uscirne e per il suo successore, “Se continuiamo saremo colpiti dalle sanzioni, ma se abbandoniamo ora violiamo un contratto.” L’Onorevole Volpi accennando un passato programma, propone di coinvolgere nei cicli di Strategic Dialogues, anche gli USA, visto che l’Occidente non è solo l’Europa, ma anche l’America, che da sempre è partner negli scambi commerciali con la UE, e che a differenza di altri Paesi, come soprattutto la Cina, gli USA non hanno mai “colonizzato” i Paesi in cui ha instaurato i rapporti, cosa che invece la Cina sta facendo, e ha ricordato che storicamente, mentre in Europa nasceva l’Agorà e la Civiltà Romana, in Cina era già consolidato un “Impero” e che nonostante i notevoli mutamenti avvenuti nei millenni, è comunque rimasto tale, la Cina è un Paese imperialista che tende a “colonizzare ed occupare” i territori con cui stabilisce rapporti commerciali. Per Kiesewetter ci si deve attivare per “organizzare una conferenza nel 2021”, ponendola come azione primaria, soprattutto per la presenza della pandemia, anche se un accostamento sul fronte intelligence non è di facile compimento, soprattutto, ovvio, a livello operativo, anche se a Zagabria nel 2019, si propose di attuare un “Intelligence College Europe”, un coordinamento fra le varie Agenzie Europee di Intelligence con sede a Parigi. Per entrambi gli Onorevoli si deve preparare un confronto e una collaborazione tra i “Copasir” della UE, in modo da raccogliere le forze dalle minacce provenienti da Cina e Russia, costruire un solido rapporto sulla base dei “dei comuni valori democratici occidentali” per riaffermare che gli Stati Uniti sono “primo alleato dell’Europa”, per Volpi e la UE deve oltrepassare quel “pensiero timido, che confonde il multilateralismo con l’inerzia. La guerra economica, i conflitti regionali, le minacce alla sicurezza nel Mediterraneo, sono tutti fronti che hanno inevitabilmente visto i Paesi europei divisi nei mesi scorsi.” Ridurre i conflitti interni per rinforzare le sfide comuni della UE; rivedere i fini della Francia sulla finanza italiana e sulle Banche. Kiesewetter, afferma che con Mario Draghi l’Italia può rinnovarsi, ed avere una parte determinante nei rapporti tra Ue-Usa, e concorda che l’asse della politica di Intelligence Parigi-Berlino, deve essere rafforzato includendo Roma, con un incremento di scambi tra Intelligence italiana e tedesca, e convincere la Francia che “la sovranità europea non significa la supremazia di un Paese, cercare un format in cui coinvolgere i rispettivi expertise, come già succede nei Balcani occidentali”. Volpi non nasconde le antiche discordie esistenti tra i Paesi della UE, ma devono essere superate per non sprecare energie e risorse delle Agenzie di Intelligence così che ci si difenda dai veri nemici, e non dagli altri Paesi della UE che “dovrebbero essere alleati”.
di Pietro Bergamaschini
Pietro Bergamaschini
Già dipendente della Camera dei Deputati, esperto d’informatica.
Attualmente Direttore Editoriale del Giornale Online “Italianitalianinelmondo.com”
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