L’Ue vuole controllare tutto il clearing, un affare da 25 mila miliardi. Un volano per Borsa ed Euronext
L’Ue vuole controllare tutto il clearing, un affare da 25 mila miliardi. Un volano per Borsa ed Euronext
Il commissario Mairead McGuinness, responsabile per la stabilità finanziaria, ha annunciato che Bruxelles riconosce l’equivalenza al London Stock Exchange fino al 2025. In compenso vuole riportare a casa tutta l’attività di clearing (garantisce la solvibilità della controparte nelle operazioni) espressa in euro, ancora in mano a Londra
La Commissione europea ha annunciato oggi di estendere l’equivalenza sulle controparti centrali (CCP) con il Regno Unito fino al 30 giugno 2025. Le CCP sono istituti finanziari che si assumono il rischio di controparte in una transazione e forniscono servizi di compensazione per le negoziazioni in valuta estera, titoli, opzioni e derivati. A Londra questa attività spetta al London Stock Exchange che controlla Lch, la maggiore clearing house europea.
La Commissione ha avviato sempre oggi una consultazione pubblica (sono interessati i listini e le banche dell’Eurozona) per capire come ampliare le attività di compensazione e garanzia all’interno dello spazio comune “e migliorare l’attrattiva delle controparti centrali dell’Ue per ridurre l’eccessivo affidamento comunitario sulle controparti centrali sistemiche di Paesi terzi”, spiega la Commissione. L’obiettivo di questa consultazione, aggiunge Bruxelles, “è anche quello di raccogliere le opinioni delle parti interessate sulle modifiche alle disposizioni di vigilanza… ” a fronte di un aumento dei “vantaggi del mercato unico”, ovvero il progetto Ue di una Capital Markets Union.
Nella seconda metà del 2022 la Commissione intende presentare misure per sviluppare le attività di compensazione centralizzata nell’Ue. In primo luogo, l’obiettivo è sviluppare la capacità interna, rendendo l’Ue un centro “più competitivo ed efficiente in termini di costi e rafforzare la liquidità della controparte centrale”. In secondo luogo, è “essenziale che i rischi siano gestiti in modo appropriato e che il quadro di vigilanza dell’Ue per le controparti centrali sia rafforzato, compreso un ruolo più forte per la vigilanza a livello comunitario”, scrive la Commissione.
Questo perché Lch, la clearing house che fa capo alla Borsa di Londra, ha in mano circa il 90% del clearing in euro (è l’attività fondamentale di garantire sempre la solvibilità della controparte nelle operazioni). E in tal senso la Commissione sta cercando di farlo rientrare tutto in Ue anche sul fronte degli operatori. E questa è una notizia positiva per Euronext, che ha rilevato lo scorso anno Borsa Spa proprio dal London Stock Exchange, in tandem con Cdp Equity (7,3%) e Intesa Sanpaolo (1,5%). Infatti, Borsa Spa controlla a sua volta Cassa compensazione e garanzia che ora è diventata la clearing house del gruppo con sede ad Amsterdam. Il ceo di Euronext, Stéphane Boujnah, ha più volte sottolineato che Cassa di compensazione diventerà il volano europeo del gruppo.
Ma quanto vale questo settore? In base agli stessi dati pubblicati da Lch, il volume nozionale mensile dei contratti soggetti a compensazione lo scorso novembre 2021 era di circa 82.561 miliardi di euro, di cui attorno al 27,7% in euro. Quindi, si tratta di 22.869 miliardi che rappresentano il 90% del nozionale in valuta comune. Avendo Lch in mano il 90% del mercato in euro, se si aggiunge il 10% a questa cifra si arriva a oltre 25.000 miliardi di euro di nozionale. Per fare un raffronto, il pil italiano nel 2021 si è aggirato attorno a 1.800 miliardi di euro.
Ovvero il mercato potenziale a cui Euronext con Cassa di compensazione (che ora ha cambiato nome diventando Euronext Clearing) può ora ambire. Anche perché, alla presentazione del piano industriale, il primo che ingloba l’acquisizione di Borsa Spa, Euronext ha spiegato che Lch Sa, joint venture fra la holding dei listini con sede ad Amsterdam (11,1%) e il London Stock Exchange (88,9%), è destinata a essere sciolta. Si tratta della società, con sede a Parigi, che effettua la compensazione di azioni, obbligazioni e derivati denominati in euro. Secondo gli accordi fra le parti, la prima finestra per uscire è a gennaio 2024, mentre l’accordo scade nel 2027. A quel punto Euronext diventerebbe un concorrente di Lch sui derivati in euro grazie a Euronext Clearing (ovvero Cassa di Compensazione).
Chiaramente resta la forte concorrenza di Eurex, la società di Deutsche Börse che opera nello stesso segmento. Il commissario Mairead McGuinness, responsabile per la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali, ha spiegato oggi che “garantire la stabilità e sviluppare ulteriormente l’Unione dei mercati dei capitali sono le nostre priorità principali. Le controparti centrali di compensazione (CCP) svolgono un ruolo importante nell’attenuazione del rischio nel sistema finanziario”.
dal sito www.milanofinanza.it