BUONISMI, BUONE INTENZIONI, FINZIONI
frizzi, lazzi e mazzi

di | 1 Gen 2023

                                  Illustrazione di Beppe Giacobbe

Tra i “classici di Natale” c’è sicuramente l’intramontabile, immarcescibile, banale e scontata buona intenzione nel disperato quadretto del buonismo tra abeti con le palle e con le palle provate di chi ha veramente bisogno.
Non basta l’insopportabile canzoncina iokoona Happy Xmas (War is Over) di John Lennon, a creare la famosa “atmosfera natalizia” … ci si addormenta per tale addolorante nenia.
Un clima che, pensate in politica, si ripete per tutto l’anno, da almeno vent’anni.
Si aspetta il Santo Natale solo per mettersi l’anima in pace e cianciando ai quattro venti presunte azioni di bene, bene, bene solo virtuale…
Tv e radio incorniciano l’Avvento con edulcoranti, zuccherati da diabete, trasmissioni, film e altro caramello che fa tanto male alla salute e alle tasche.
È questa una fatalità in cui cadono tutti, anche in politica: sia Destra e quel che resta di una Sinistra in affannosa ricerca di segretario. (Chissà perché Veltroni pare riassumere asinello, bue e cometa tipo l’angelone della “Pace in terra…, un emblema del buonismo imperante che fugge dal Presepe gridando di non essere stato il fondatore di questo Pd). Un fatto è certo: senza cattolici democratici il Pd rimarrà una costoletta del Movimento Cinque stelle. Anche Berlusconi imperversa in questo smielato quadretto. Intelligente la riduzione della durata dei suoi interventi che restano però leziose pillole di destra iperclassista, agghindate con “rifatta bonomia” come semplificazioni scontate della vita pratica di ogni giorno: si tratti di milioni di posti di lavoro o di una riduzione di tutte le tasse a un solo gradino, il 23%, uguale per impiegati, insegnanti, imprenditori, calciatori, attori, cantanti, nani e ballerine e così via.
Comunque, le doti di grande comunicatore del Silvio sono sempre spiccatissime a scapito anche della Presidente Meloni, che forse e suo malgrado e spinte europee è incerta se attingere alle algebre trappolesche del Mes (meccanismo europeo di stabilità) per sistemare l’insistemabile della pessima finanziaria per il 2023, appena approvata e firmata dal Presidente della Repubblica.
A tale proposito Presidente, sommessamente le consiglio di
dire ai suoi ministri, titolati e non, di non prendersela sempre con la burocrazia quando ci sono intoppi, dietro un burocrate ci sono uomini
che rispondono a volontà politiche o giudiziarie. Con la burocrazia ci si confronta parlando chiaro mettendo gli incaricati innanzi alle loro precise responsabilità ma rassicurandoli con obiettiva trasparenza, non demonizzandola!
Occorrerebbe, per regola democratica a cui lei si richiama, tenere presente che pur nell’inesistenza, con l’Opposizione ci si deve confrontare oltre le aule delle Camere.
Lei è la prima donna Presidente del Consiglio e le auspico di operare in una stagione, anche se complessa, nel pieno rispetto delle Democrazie compiute.
Dobbiamo considerare, con certosina distanza, che ci sono poteri laterali. In poche parole, un “deep state” (stato profondo) caratterizzato da intrecci tra reti di potere anche burocratiche, segreti e palesi che cercano di condizionare gli apparati dello stato indipendentemente dalle leadership governative, come negli Usa.
Bene ha fatto Giorgia a rimettere al loro posto “i colletti bianchi” del Quirinale, che per essere più realisti del re (il Presidente Mattarella) hanno cercato di intromettersi (come ai tempi di un soccombente Pd) nelle competenze della leader, ingerendo dietro le quinte dorate del Palazzo… Sdrammatizziamo…
Per puro spirito di osservazione, ho notato la Meloni ai funerali di Stato di Frattini, con un cappotto lungo fino ai piedi che rievocava, mi perdoni, Renato Rascel nella parodia del corazziere, tanto eravamo in ambiente…
Se solo ricordassimo cosa è accaduto all’Italia degli anni ’90 con “mani pulite” prima e nel 2008 con lo sfascio della banca – studio legale per affari Lehman e più recentemente con la pandemia del 2020, abbiamo l’idea di come retroattivamente siano state una mera costruzione retorica e propagandistica che ha fatto male all’Italia e a tutti i suoi cittadini, soprattutto più giovani. Sicuramente è un esempio, del resto per colpa anche della categoria giornalistica, ha portato ad un singolare susseguirsi delle repubbliche, fino quasi a perderne il conto.
Così come per l’età anagrafica di alcuni leader e il loro interrogarsi o pretendere la presentazione in lista come diritto di successione ottenuto una volta per tutte.
Poi in questa ultima stagione, abbiamo visto esterrefatti all’interno dei 5stelle di tutto e di più: dalle piroette tutt’ora in corso del suo presidente Conte, dopo la “indecorosa dipartita politica” del promettente Di Maio alle stravaganze di altri ignoti rappresentanti eletti. Inoltre, l’assenza di tenuta politica di Enrico Letta ha portato ad una chiara consapevolezza del momento: il declino della classe dirigente Pd che per 14 anni di seguito ha amministrato lo Stato con sfasci di cui oggi paghiamo tragiche conseguenze e continueremo per un bel po’ a pagarle. Gli accadimenti legati agli scandali di corruzione e di traffici d’influenza in Ue a favore di Qatar sono collegati al Pd, tanto per cambiare: dopo i facili moralismi ecco che il Pd si sporca senza margini di recupero.
Desidero ricordare a Bersani, visto che molti degli attori negativi di Bruxelles erano suoi uomini che dovrebbe vedere, come spesso dice: “la mucca in corridoio”, una mucca di azioni illegali e maldestre. Bersani, lei lo sa meglio di noi, che “la mucca ingombrante” sosta nei corridoi di Bruxelles e del Nazareno (Sede Pd) a Roma da tempo…
Del resto, il sistema italiano da tempo non riesce più ad esprimere un nuovo asse centrale credibile di governo e di stabilità del sistema e costringe l’insieme delle forze politiche ad auspicare riforme costituzionali d’ importazione d’oltralpe o sistemi di alleanze elettorali di dubbia fattibilità e soprattutto tenuta, puntualmente disattese.
La riduzione dei parlamentari e l’accentuazione del carattere maggioritario hanno reso ancora più precaria la situazione difficile al limite le stesse garanzie democratiche per il funzionamento dello Stato vengono messe a rischio.
Oggi registriamo che i segnali sin qui espressi della Maggioranza a guida Meloni sono ancora inconsistenti con una legge di bilancio che ha del tragico-comico. Vi è il rischio di una battaglia molto aperta sino a contrapposizioni molto pericolose.
In termini più generali ci parrebbe che tutte le forze politiche dovrebbero abbandonare la concezione della campagna elettorale permanente, concepita soprattutto come strumento di manipolazione e di conquista del voto con ogni mezzo. Si smetta di alimentare i fuochi di antagonismi spiccioli, poi di chi? Di insipidi leader sbandati che vivono alla giornata, “statisti da quarto d’ora” …
Gli errori marchiani di comunicazione rendono precaria e non affidabile l’insieme dei messaggi espressi dalle forze politiche. Mancano formazione e ammaestramento della dirigenza politica e sindacale che dovrebbe valere per tutti coloro che desiderano impegnarsi. Non si raccontino fandonie, non si stravolgano avvenimenti e prese di posizione, ma ci si sforzi di persuadere e convincere gli interlocutori, specie i giovani. E sono proprio i giovani che soffrono la profonda sfiducia nei confronti della politica.
Spero che il Capo dello Stato, come sempre, incoraggi il Paese e proprio i giovani a riprendersi veramente nel discorso importante di fine anno, indicando al Governo politico in essere una rotta reale. Non sono queste frasi fatte, sono frasi convinte, suvvia non siamo alle Camere o in Vaticano… E a proposito di Santa Sede, mi sta particolarmente a cuore ricordare l’Emerito Papa Benedetto XVI scomparso ieri, un gigante. Personaggio unico e raro per il senso della spiritualità e della Chiesa, colto e sommesso vero pontiere teologico di un gregge disorientato in cammino.

 

di Francesco Petrucci

 

Francesco Petrucci
Sociologo. Si è laureato presso l’Università di Roma la Sapienza.
Osservatore nei corsi economici presso L’Unione delle Camere di Commercio.
Esercitatore presso la Cattedra di Filosofia Moderna con il prof Franco Bianco.
Assistente presso la cattedra di Metodologia e Tecniche della ricerca sociale con il prof. Gianni Statera.
Ha lavorato presso la Group Italia Spa; la Confederazione della Uil nazionale e della Cisl nazionale distaccato da Società Autostrade Spa.
Consulente dell’AD Alitalia Spa.
Assistente dell’A.D. Olivetti-Eurocomputers.
Presidente del Comitato Culturale del Giornale online “ITALIANITALIANINELMONDO.COM”.