ANCHE I POVERI VOTANO !

di | 16 Gen 2023

                   Elaborazione Immagine di Pietro Bergamaschini

Molte espressioni dei Salmi* possono aiutare a riassumere il significato del Pontificato di Papa Ratzinger. Benedetto XVI diceva infatti che: “la bellezza dei salmi ci insegna a pregare con le parole di Dio”. Benedetto XVI si soffermò a riflettere sul tema della preghiera: “Rivolgersi a Dio è un po’ come imparare a parlare da bambini”. Concezioni autentiche di fede.
Da qui l’invocazione di Popolo che si è levata al termine del suo rito funerario: Santo subito! Giorni straordinari e di grande emozione e partecipazione popolare, non solo per i cristiani e di tutta la Chiesa ma in un certo senso per il mondo intero.
Sembra che la morte di un Papa abbia determinato la migliore conoscenza della sua figura, una maggiore comprensione –finalmente- del gesto (oggi misterioso) “straordinario e scandaloso”, delle sue dimissioni.
“Il gran rifiuto” anche se motivato come atto oblativo di amore verso la Chiesa di Roma e la sua missione, lascia pesanti interrogativi.
Non certo per tentazioni di innovazioni teologiche o di rinnovato potere o antistorici condizionamenti e supremazie ma di altro, pare a parte dietrologie inevitabili.
Continuo a pensare senza sosta che l’attuale situazione dei Cattolici, ormai disillusi e senza riferimento politico (vedi tracollo ideale della DC poi in piccola parte Partito democratico), coincida con gli avvenimenti della Chiesa di Roma retta da Papa Francesco e prima ancora da Benedetto XVI e San Giovanni Paolo II. Scomparsa la Democrazia Cristiana il partito unico dei cattolici entrò “nel pallone“ ed è ovvio che da allora questi votino quello che ritengono adeguato.
Oggi per la Chiesa di Roma è diventato più complicato agire per orientare il comportamento degli elettori  ma comunque farebbe male; i tempi di Don Camillo in cui “Dio ti vede nel segreto della cabina elettorale”, sono finiti per fortuna della stessa Chiesa e nostra.
Quindi frantumata la Democrazia cristiana, si è ben compreso che un mondo scompariva e che bisognava ricercare i cardini (non i cardinali) di una fede che portasse a reali esperienze di vita. Resta però in fieri il problema dell’entità culturale progettuale del Magistero, perché condizionato dall’urgenza di capire quali siano i mutamenti che si stanno verificando nella società contemporanea in cui vive la comunità umana.
Forse è cessato il collateralismo Chiesa-Partito, l’importanza religiosa va ricercata per vie diverse, quale la trasparenza, l’accoglienza e il sincero ancoraggio alla carità. Si sta disperdendo la ricchezza e la fede che hanno ispirato la vita dello scomparso Benedetto XVI, e le ragioni profonde delle sue dimissioni e delle modalità monastiche hanno caratterizzato gli anni del suo ritiro “se così lo si vuole immaginare”. Ecco, la morte di Benedetto ha messo in luce le contraddizioni della Chiesa. Per coloro di “bocca buona”, forti di una non consuetudine del Papa Emerito ***, hanno visto uno scontro tra Chiesa conservatrice (Papa Benedetto) e progressista (Papa Francesco), chiacchiere alimentate dalla non conoscenza della storia reciproca.
Il Magistero insiste molto su azioni sociali e politiche. Ma dovrebbe concentrarsi su Dio e sulla Sua indispensabilità nella quotidianità della vita di coloro che credono.
Oltre la contrarietà alla guerra, la lotta alla fame e alle carestie, la difesa della natura per sviluppare una casa comune con una conversione culturale del clima e dell’ambiente di cui, specie i giovani si fanno promotori, c’è un bisogno vero di fare i fatti e questo non è finora successo nei Partiti se non una corsa a scimmiottare l’artistica bimba cresciuta Greta da Stoccolma.
Così come in Casa cattolica lo spirito nuovo è sempre più consapevole per fare crescere un rapporto positivo tra fede e crescita umana nel rispetto delle libertà e delle coscienze di ciascuno e di tutti i popoli si è infievolito come prima scrivevo. Contestualmente, i Cattolici potranno forse ritrovarsi (oltre che sulle tematiche stringenti prima citate) attorno alla concezione di Demos e alle azioni di tutela della Persona umana, non solo per legge ma con l’istituzione di organizzazioni civiche. Svegliamo da un lungo sonno le energie positive in politica, nel sindacato, nel volontariato. Con la tragica povertà d’oggi occorre darsi da fare! Oramai si è vissuti con troppi slogan inutili e dannosi di finta sussidiarietà, politici e Chiesa, per tutelare le fasce deboli, i fragili, non a parole…

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*Salmo – da Treccani.it
…– 1. Composizione poetica ebraica, di argomento vario, ma per lo più di lode, ringraziamento, invocazione a Dio, che anticamente veniva cantata e accompagnata dal suono di uno strumento a corde; in partica., ciascuno dei componimenti (150) attribuiti tutti o in parte a David, ma che in realtà sono componimenti di età molto diverse, progressivamente raccolti e confluiti a costituire nella Bibbia un unico libro, detto appunto Libro dei Salmi (o Salterio), e poi entrati, con la traduzione latina, nella liturgia cristiana: dire, recitare, cantare i s.; i versetti dei s.; i s. di David, di Salomone; i s. dei vespri, dell’ufficio dei morti; s. graduali (v. graduale2), s. penitenziali (v. penitenziale).

**-2 Magistero – da Treccani.it
Magistèro (letter. magistèrio) s. m. [dal lat. magisterium, der. di magister «maestro1»]. – 1. a. Autorità e opera di maestro; la professione stessa dell’insegnare: darsi al m.; esercitare il m.; riconoscere l’indiscusso m. di uno studioso nel suo settore specialistico; m. proficuo e illuminato…

***-3 Papa Emerito – Nome assunto da Joseph Ratzinger (Marktl am Inn, Baviera, 1927 – Città del Vaticano 2022) dopo la sua elezione papale. Entrato in seminario nel 1939, dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia a […] di rinunciare al ministero petrino. Dalle ore 20 del 28 febbraio successivo B. XVI ha assunto la carica di papa emerito o Romano pontefice emerito ed è iniziato il periodo di sede vacante per consentire la convocazione del conclave, che il 13 marzo … LEGGI TUTTO

****Demos – da Treccani.it
-4. S. m. [traslitt. del gr. δῆμος «popolo»] (pl. dèmoi, gr. δῆμοι). – Grecismo usato dagli storici moderni dell’antica Grecia, per indicare il ceto popolare in contrapposizione all’aristocrazia, e anche il governo popolare democratico. Meno com. in queste accezioni la forma italianizzata demo.
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di  Luciano Tommaso Gerace

 

Luciano Tommaso Gerace
Maggiorenne calabrese, nato da 2 trentenni e un lustro abbondante.
A vent’anni collabora con Don Luigi di Liegro nel settore stampa e pubblicità della CARITAS Diocesana di Roma.
Dal 1981 all’88, è stato responsabile del settore editoria nelle Confederazioni UIL e CISL.
Nell’84 Consigliere nella Società Editoriale delle tre Confederazioni.
Nel 1985 Capo Ufficio Stampa del Questore della Camera dei Deputati.
Consulente Ente Gestione Cinema – Consulente Istituto nazionale dell’Informazione INI.
Consulente EDITALIA poi ETI Ente Teatrale Italiano.
Consulente della Rivista storica IL TRAVASO DELLE IDEE.
Responsabile relazione esterne de L’Opinione Quotidiano.
Assistente dell’Amministratore delegato di ALITALIA.
Consigliere d’Amministrazione di OLIVETTI-OP Computer.
Direttore di ITALIANI Mensile stampato.
Nel 2008 con un gruppo di giornalisti e professionisti fonda il Mensile online wwwitalianitalianinelmondo.com che dirige come Direttore Responsabile.
Nel 2017 è stato responsabile relazioni pubbliche dell’Associazione Alamari Carabinieri Onlus.