Gli italiani buttano via meno cibo, è la crisi a suggerire virtù. Scopri lo Sprecometro

Gli italiani buttano via meno cibo, è la crisi a suggerire virtù. Scopri lo Sprecometro

Gli sprechi tagliati del 12%. E scatta l’effetto “nidificazione”: diminuiscono colazioni, pranzi e cene fuori casa

La decima edizione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, il 5 febbraio, ci porta due importanti novità: i dati del Rapporto Italia 2023 e il nuovo strumento della Campagna Spreco Zero per ridurre lo spreco domestico: l’applicazione gratuita Sprecometro, già disponibile negli store.

L’evento ufficiale di celebrazione che si tiene oggi, 2 febbraio, a Roma nello spazio della Commissione europea/Parlamento europeo con la presentazione del Rapporto Italia dell’Osservatorio Waste Watcher International, riporta un dato in calo dello spreco domestico rispetto al 2022. I 524 grammi pro capite a settimana, circa 27 kg anno, segnalano una riduzione del 12% rispetto alla rilevazione sullo stesso campione rappresentativo dell’anno precedente (monitoraggio Ipsos). Una buona notizia, anche perché nel rapporto ci sono importanti informazioni rispetto ai comportamenti di consumo alimentare che in una congiuntura molto difficile, basti pensare agli scatti inflattivi dei beni di consumo alimentare, dimostrano una particolare attenzione per il cibo, l’ambiente e la sostenibilità.

La mappatura dello spreco a livello nazionale evidenzia nel Sud le quantità sprecate maggiori rispetto alla media nazionale; questo dato resta in linea con quelli rilevati nei passati report, trovando una ragione nei differenti stili di vita e alimentari. Si nota anche una quantità più bassa di spreco nei grandi Comuni e nei nuclei familiari con figli: la tendenza dei prezzi e l’impatto delle difficoltà economiche si fanno sentire.

Le abitudini di acquisto delle famiglie italiane non sono variate significativamente negli ultimi due anni, ma stanno diventando centrali i temi relativi alla sostenibilità alimentare (36%): il 35% del panel ha aumentato il consumo di legumi e derivati vegetali, mentre il 29% ha aumentato l’acquisto di prodotti a km 0. Il campione intervistato dimostra di avere sensibilità rispetto agli acquisti di alimenti: nonostante l’aumento dei prezzi al consumo, la spesa alimentare è infatti quella che diminuisce meno, dietro solo alle spese mediche e di cura personale, che storicamente vengono ridotte per ultime. Un altro punto da segnalare è la marcata riduzione del consumo extra-domestico: anche in Italia prevale l’effetto “nidificazione” e diminuiscono colazioni, pranzi e cene fuori casa.

Da questo quadro www.sprecozero.it si capisce che, se veramente vogliamo raggiungere l’obiettivo di ridurre lo spreco del 50% entro il 2030 (Agenda Onu, obiettivo 12.3) c’è ancora molto da fare. Del resto se l’obiettivo è ben chiaro bisogna che altrettanto evidenti siano le indicazioni per raggiungerlo e le misurazioni per monitorare i progressi. Per questa ragione l’Osservatorio Waste Watcher International, assieme al Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna e allo spin off accademico Last Minute Market ha sviluppato un’applicazione che ci aiuta singolarmente e come comunità a ridurre lo spreco e adottare diete sane tenendo conto che la nostra alimentazione soddisfa un bisogno primario, ha un impatto sulla salute, l’ambiente, l’economia.

Questo Sprecometro ci fa capire non solo quali alimenti sprechiamo ma anche il perché li gettiamo via ancora buoni da mangiare. Per ognuno viene definito, alla fine della prima (e unica) rilevazione, un identikit preciso – Sprecone, Disattento, Attento, Parsimonioso – che periodicamente viene aggiornato a seconda degli aumenti o diminuzioni degli sprechi domestici ed anche in base al percorso informativo ed educativo che viene intrapreso seguendo i mini video, le schede informative di approfondimento e rispondendo ai relativi quiz, che ci aiuteranno concretamente a ridurre lo spreco alimentare domestico e adottare diete sane.

Periodicamente potremo verificare se gli esercizi funzionano e confrontarci con tanti altri che come noi si pongono lo stesso obiettivo: siccome la Sfida globale è ridurre della metà lo spreco alimentare la vittoria finale dipende dal numero di partecipanti. Tanto maggiore è la Comunità tanto più importanti saranno i risultati. La sfida di ridurre lo spreco si può vincere.

dal sito www.huffingtonpost.it