ANCHE GLI ASSASSINI MUOIONO…
“In Italia la rivoluzione è impossibile perché ci conosciamo tutti”. (Leo Longanesi)

di | 1 Apr 2023

Non è una novità l’andazzo confuso e privo di indicazioni chiare riguardo la proposta di governabilità della Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e puntualmente volutamente rinviata.
Tutte le ipotesi-promesse di trasformazione del Paese desiderate e annunciate dalla Giorgia nazionale con i suoi begli occhioni a sei mesi non se ne scorge nemmeno l’ombra. In giro per il mondo, la Premier (spesso accompagnata dal discusso ma assolto amministratore delegato Eni Descalzi, soprannominato Siddhartha, come il poema di Hesse dove “fa l’indiano”), cerca di sottrarsi alle problematiche nostrane e lascia spazio a rappresentanti di Governo più comici che competenti …
Dunque, la Meloni come una” neo biancaneve” in volo perenne che lascia appunto lo spazio ai sette nani.
Presidente più coraggio! Non ha nemmeno una Opposizione credibile con una Segretaria del Pd debole, “costoletta” di Veltroni meglio conosciuto come “ma anche si può perdere, daje!”, mosso da future candidature quirinalizie tra regie di filmetti e romanzetti improbabili.
O teme il Landini Cgil, che si prepara forse ad una ennesima formazione politica tipo brancalèon style, che va dal “sorridente suo malgrado “Card. Zuppi in carriera, ad uno smanioso Riccardi già bruciato dalla fantasiosa candidatura al Quirinale e forse da un Bersani in cerca d’autore e da un Prodi e Letta Enrico, coppia consumata conosciuta dello spettacolo.
Semmai deve temere lo zelo di certuni suoi Ministri: da una Roccella scatenata, ad un Sangiuliano che vara carrozzoni inutili e senza potere di nani e ballerine ad un Pichetto Fratin confuso, una Santachè balnearista e via dicendo…
Tema le esternazioni di costoro che le faranno perdere consensi.
E come Biancaneve sarà tentata da una strega cattiva, molto cattiva per farle fare una legge sulla elezione diretta del Capo dello Stato.
Lei si giocherà la sua credibilità sul rinnovo delle 662 nomine pubbliche e molto altro sulle Libertà Civili.
Gentile Presidente, ci perdoni, in copertina abbiamo proposto un’opera d’arte di Magritte dal titolo originale “l’assassino minacciato”, che vuole essere un auspicio di pura allegoria. Quando “ce vò,ce vò“, lei di Garbatella comprenderà…
Credo si sia accorta che praticamente il Parlamento è diventato una sorta di talk show dove si fa a gara per apparire in tv senza dire niente.
L’arrembaggio oratoriale delle Gruber, dei Floris, dei Mentana etc.…e compagnie parlanti, sovrasta letteralmente l’impreparazione degli sprovveduti di Governo e Opposizione di turno, innanzi a sempre più ridotte platee mediatiche interessate a Sanremo e ai programmi della De Filippi.
Ci chiediamo: se si porta appresso un Descalzi (lo stesso che le ha rifilato come capo ufficio stampa della Presidenza del Consiglio Mario Sechi) a che serve un Ministro degli Esteri?
Misteri gaudiosi della fede…. Ieri come oggi lo slogan corrente, preferito dei leader politici è sempre e comunque dare addosso alla burocrazia che, a loro distorto intendimento: intralcia, complica, impedisce tralasciando di dire che le responsabilità sono delle Forze politiche e dei Premier se il Paese è bloccato.
Prova ne è la mancata approvazione dei decreti attuativi delle norme approvate del Parlamento che non entrano in vigore.
L’idioma dei palazzi istituzionali, governativi e parlamentari narra di una prassi consolidata: fatta e approvata la legge il decreto attuativo subisce un tortuoso tour di corridoi e stanze, non popolati da gnomi e folletti ma da dirigenti (mai puniti) che gongolano per trattenere la proposta attuativa (malcapitata) per aumentare le loro “quotazioni”.
Le decisioni cruciali sulla sanità, sugli aumenti sconsiderati del vivere quotidiano, sul lavoro, sulla previdenza restano così lettera morta!
In sintesi: una politica di “tafazzismo” che sfocia nell’inconcludenza ai danni dei Cittadini. Certo per il Premier è diverso: è donna e non può darsi una volontaria botta sugli attributi ma lei dice di averli…
Prima di dare un giudizio adeguato sull’attuale Governo aspettiamo (con poca fiducia) almeno un anno. E ci si mettono pure i funzionari europei a complicare il tutto (facendo il loro lavoro), tra procedure d’infrazione e sforamenti finanziari per i fondi ricevuti e da restituire per la loro natura di esigibilità. Inoltre, rileviamo un dato sconcertante: a quasi sei mesi dalle elezioni le formazioni politiche al Parlamento europee sono in prorogatio, così come le Assemblee permanenti dell’Ocse e della Nato.
La vera emergenza italiana è appunto la fase attuativa (quasi terminale) del Pnrr (piano nazionale ripresa e resilienza) per ricevere i fondi europei e qui casca l’asino! Altro che Migranti …Meno male che ci sono!
Il pozzo senza fine rappresentato dalle Regioni, a cominciare della tragica situazione Lazio e dai disastri decennali di Zingaretti e dei suoi consiglieri sodali di Sinistra, Centro e Destra e Cinque Stelle. Si pensi che non sono stati capaci di spendere i fondi, massacrando di fatto il welfare regionale penalizzando quindi la popolazione bisognosa. Si aggiunga il disegno di legge sull’autonomia differenziata, presentato dal Ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli. Una proposta divisiva su un tema di cui si parla da anni e che deriva dalla Riforma del titolo V della Costituzione del 2001, in base al quale le Regioni possono chiedere allo Stato competenza esclusiva su 23 materie di politiche pubbliche. Un guazzabuglio su guazzabuglio di non meglio identificati poteri regionali che, dovrebbero essere ridotti e non aumentati, così come per i Sindaci (Milano è l’esempio di una metropoli in piena decadenza per essere amministrata molto male).
E a tale proposito scriveva Jean Jaques Rousseau: “più moltiplicherete le leggi, più le renderete detestabili”. Quello che si sta verificando. Coraggio Lettori.

 

di Francesco Petrucci