Meloni a sindacati: mappare spesa pensioni, ampliare scaglione più basso dell’Irpef

di | 1 Giu 2023

Sbarra: con il governo l’inizio di un nuovo cammino. Landini: ancora nessuna risposta, avanti mobilitazione. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del tavolo con i sindacati ha annunciato l’istituzione a Palazzo Chigi di un osservatorio sul potere d’acquisto

«Voglio istituire a Palazzo Chigi un osservatorio governativo sul tema del potere d’acquisto: salari, monitoraggio dei prezzi e della politica dei prezzi, controllo dell’attuazione e degli effetti dei provvedimenti che noi abbiamo introdotto e che magari non hanno dato i risultati previsti, come per esempio la riduzione dell’Iva sui prodotti per la prima infanzia».

Così, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del tavolo con i sindacati. «Questo – ha rimarcato – è il tema più rilevante, dal quale si dipartono anche gli altri. Cercherò di essere presente in prima persona perché si possa sbrogliare insieme il bandolo di questa matassa», ha assicurato la premier.

«Mappare spesa pensioni, primo tavolo sugli anticipi»
L’osservatorio sulla spesa previdenziale al ministero «sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale. Il primo tavolo sarà sugli anticipi pensionistici» ha detto Meloni ai sindacati, sottolineando che «il confronto è particolarmente prezioso. Credo che si possa partire dal lavoro dell’osservatorio e dei tavoli tecnici, un lavoro di studio, per poi proseguire con un confronto complessivo sul sistema» che «possa portarci a soluzioni migliori in una materia molto complessa».

«Ampliare sensibilmente lo scaglione più basso dell’Irpef»
Non solo. Sul tema fiscio, l’obiettivo della delega fiscale «è la riforma complessiva del sistema, con una riduzione progressiva delle aliquote Irpef per abbassare la pressione fiscale. Questo significa, nella nostra idea, ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori».

«Fringe benefit strutturali e detassazioni per nascite»
Sempre sul tema del fisco «immaginiamo di inserire anche per i lavoratori dipendenti una serie di deduzioni, tra le quali quella sui trasporti. Inoltre, vogliamo rendere strutturale il tema dei fringe benefit e la detassazione del contributo del datore di lavoro per i lavoratori ai quali nasca un figlio. La denatalità è un’altra grande questione economica, che se non affrontata per tempo renderà molto meno efficaci tutti gli altri provvedimenti. È inutile pensare a come ottimizzare il sistema previdenziale, se abbiamo sempre meno persone in età lavorativa».

«Serve tagliando al Pnrr, dibattito non sia ideologico»
Quanto al Pnrr «è una delle questioni principali, una grande occasione. Le risorse devono arrivare a terra per essere spese nelle cose più strategiche. Il dibattito non deve essere ideologico, ma pragmatico. Stiamo lavorando al RepowerEu e alla verifica sul Pnrr esistente, per fare un tagliando che tenga conto del mutato scenario della realtà di oggi. Il RepowerEu diventa l’occasione per fare insieme una valutazione su cosa nel Pnrr può essere ottimizzato e perfezionato».

Pnrr per migliorare sanità,non cattedrali nel deserto
«Siamo fortemente impegnati sul fronte della sanità – ha aggiunto – ci diamo l’obiettivo di una riforma complessiva che abbia come priorità la riorganizzazione dei servizi, il miglioramento dell’accesso alle cure, la valorizzazione dei professionisti della sanità». Così la premier ricordando che «c’è un finanziamento importante nel Pnrr, oltre 15 miliardi, che richiede un approfondimento perché è una grande occasione per migliorare il nostro sistema sanitario con strumenti che ci consentano di migliorare il sistema e non immaginare cattedrali nel deserto. Su questo è importante che ci sia un’interlocuzione molto seria».

Meloni a sindacati: proposte da decine di miliardi, scegliere
«Mi interessano tutti i temi che sollevate e se avessi le risorse avrei già fatto tutto, ma mettendo insieme tutte le richieste si arriva a decine di miliardi. Occorre fare delle scelte che puntano sul moltiplicatore più alto» ha detto, secondo quanto si apprende, la premier Giorgia Meloni ai sindacati. «Se c’è una volontà reale di fare qualcosa si possono trovare le soluzioni giuste. Voglio provare a capire se nel merito vogliamo avere un approccio costruttivo pur nel rispetto delle differenze. Possiamo ragionare sulle grandi strategie assumendoci tutti le responsabilità. La volontà del governo c’è ed è visibile»

L’incontro a Palazzo Chigi
L’incontro a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni ed i ministri con i sindacati è stato convocato dal governo per “impostare il lavoro” su riforme istituzionali, delega fiscale, inflazione, pensioni, sicurezza sul lavoro e produttività. L’obiettivo è poi l’avvio o la prosecuzione di tavoli specifici con i ministeri interessati. Per i sindacati partecipano Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confsal, con i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri, Paolo Capone e Angelo Raffaele Margiotta.

Sbarra: con il governo l’inizio di un nuovo cammino
È stato «un incontro molto importante, capitalizziamo due mesi di mobilitazione con l’obiettivo di riannodare i fili del dialogo e del confronto con il governo». Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, uscendo da Palazzo Chigi: “La presidente del Consiglio si è impegnata ad attivare tavoli di confronto in particolare sul tema dell’inflazione e della politica dei redditi. È una misura che apprezziamo e rivendicavamo da tempo” e si “è anche impegnata a far arrivare convocazioni su sanità, infrastrutture, previdenza, salute e sicurezza, Sud, Pnrr. E’ un buon inizio di un nuovo cammino di partecipazione e condivisione»

Landini: ancora nessuna risposta, avanti mobilitazione
Diverso il punto di vista della Cgil. «Le mobilitazioni di maggio hanno prodotto questa convocazione del governo e questa disponibilità, che prima non c’era, a fissare tavoli specifici. Nel merito però oggi il giudizio non è naturalmente positivo, risultati non ci sono stati, non hanno dato risposte alle nostre rivendicazioni». Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. «Noi consideriamo importante questa convocazione, ma risultati ad oggi non ci sono, quindi per quello che ci riguarda bisogna proseguire la mobilitazione», ha aggiunto ricordando intanto la mobilitazione del 24 giugno con le associazioni.

«Non disponibili neanche a parlare di autonomia»
Non solo. «Non siamo d’accordo sull’autonomia differenziata, ma non siamo neanche disponibili ad aprire trattative per farla. Per noi la Costituzione va difesa e va applicata. L’autonomia differenziata deve essere tolta dal tavolo perché fa danni a questo Paese. Abbiamo posto che il vero tema sia una riforma elettorale seria che rimetta nelle condizioni i cittadini di poter scegliere chi mettere in parlamento e loro di rispondere a chi li ha eletti».

Prima i sindacati, poi le imprese
A seguire ci saranno le imprese e le associazioni di categoria. Per il governo partecipano il vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani, il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il ministro del Turismo, Daniela Santanché, il sottosegretario al ministero delle Imprese e del made in Italy, Fausta Bergamotto, e il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

 

dal sito www.ilsole24ore.com