DISTOPIA* POLITICA

di | 1 Lug 2023

Il governo va avanti, ripetono da Palazzo Chigi, non si capisce bene se per darsi coraggio ed evitare di raccontare una storia che è invece carica di problemi e incertezze sul futuro. A proposito con la “concertata uscita” del capo ufficio stampa chigio (sarà affranto l’Amministratore Delegato di Eni) la Premier è tornata a ruggire come le è più congeniale e con più smalto (non quello per le unghie). C’è da dire che Giorgia Meloni come prima donna Premier (è importante sottolinearlo) e di Silvio Berlusconi non è l’erede politico, si sta ritagliando uno spazio prezioso nella storica “collezione d’arte povera” degli ultimi Presidenti del Consiglio, tranne Mario Draghi essendo di un altro pianeta. Da persona combattiva e con esperienza, la Presidente sa saltare i fossi e riesce pure a dimenticare i suoi trascorsi da “libera sparatrice di panzane”, dal trascorso elettorale del no al Mes (Meccanismo europeo di stabilità) alle flotte navali nei confini per arginare l’immigrazione. Giorgia Meloni ha intuito che ci deve essere un equilibrio costante tra il carisma della guida politica e la tempra dell’istituzione. La presenza e la preziosa attività del Sottosegretario Mantovano confortano l’azione governativa.
Alla Premier deve essere apparsa la Madonna e di San Tommaso Moro Patrono dei politici e governanti, per illuminarla così tanto bene.
A proposito di miracoli, Presidente trovi urgenti misure per mantenere pubblica la sanità, contenere e rivedere il Titolo V della Costituzione esercitando la prerogativa di spesa e programmazione regionale e comunale ormai incontenibili, per le politiche del lavoro, per l’assistenza e il miglioramento della qualità della vita di giovani e anziani. Da subito chieda alle super Aziende pubbliche Eni, Enel, Leonardo etc.. e Cassa Depositi nonché alle mega municipalizzate Acea e Atm di conferire allo Stato i super profitti di miliardi di euro. Poi cerchi di ridurre lo strapotere delle banche facendole tracciare e sorvegliare dal Nuovo Governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta. Per carità non prometta come Silvio un milione di posti di lavoro o come Conte e Di Maio col reddito di cittadinanza prêt-à-porter. Lei (se mi permette) dovrebbe essere come Orietta Berti, intelligente personaggio pubblico che si è trasformata nel tempo, dal “finché la barca và” ad oggi, adattandosi ai tempi moderni pur rimanendo uguale. E come scritto nei precedenti articoli, il Premier se riuscirà tramite l’accettazione del Mes ad essere riconosciuta politicamente in Europa, potrà rivestire un ruolo significativo preparandosi ad aderire ad una sorta d’intesa con i Popolari europei, rafforzandosi ulteriormente nei patri confini, portandosi in dote a fine estate un Mes personalizzato(se così si può dire). Il tutto sta succedendo in un clima di incertezze storiche: il crollo dell’economia tedesca e i nonsense di Macron che stanno facendo esplodere la Francia. Il rapporto tra Usa e Italia non va rafforzato solo per Patto Atlantico ma per tutte quelle ragioni storico-economiche già dal Dopoguerra in poi, la guerra in Ucraina la recentissima misteriosa vicenda della ribellione della Brigata o Gruppo di mercenari paramilitare Wagner** in Russia, con Putin discusso ma non sconfitto. Come diceva Winston Churchill nel lontano 1939: “ la Russia è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro un enigma”. Parole più che meditate! Ritorniamo in Italia. Anche se in Parlamento non sono mancate ambiguità e forzature, con riflessi negativi specialmente nella già complicata situazione del Partito democratico e della sua Segretaria rock. Mi sembra ormai chiaro che la Sinistra in quanto tale è alla ricerca d’autore Il PD ex PCI scampato al giudizio della Storia (come scrive Rino Formica) deve rendersi conto che il connubio con i Cinque Stelle di Conte è sterile, allontana così simpatizzanti di area cattolica e precipiterà nel novero dei partiti del ”no a tutto“ che non vengono premiati dall’elettorato. I recenti risultati delle Amministrative lo confermano e anzi nei Cinque Stelle è iniziata l’ennesima fronda interna per il default in Molise. Dall’altra sponda sono interessanti, forse un poco maldestri, alcuni tentativi di imbastire Riforme strutturali attraverso interventi legislativi molto parziali (vedi la cosiddetta abolizione dell’abuso d’ufficio che scivola poi in almeno cinque reati). E poi Presidente Meloni non bisogna mai dedicare a personalità contraddittorie come il compianto Berlusconi iniziative di legge. La prego faccia redigere un codice politico di comportamento per allineare i componenti della sua squadra di Governo, i cui componenti sembrano dei flâneur che pensano di salvare il mondo con il telefonino in mano e la macchina blu, esprimendo il peggio del loro modesto meglio su Instagram…così come i ferragnez… Sulle vicende della Ministra Santanchè, tenga presente che in attesa di un giudizio penale occorre separare la politica dalla morale. Pur comprendendo il prestigio e le opportunità di ospitare l’Expo a Roma, lei sa bene che la città non ha le caratteristiche funzionali. Roma è sporca e impraticabile con un turismo che ricchezza non ne porta anzi intasa la Capitale già offesa dalla scomparsa dei residenti per far posto agli orribili bed e breakfast l’occupazione di bus Atac sopravvissuti e rimediati da parte di cosiddetti turisti e con loro bagagli impensabili a titolo gratuito. La prego, consideri anche questo.
La Presidente ha ben compreso un machiavellico principio aggiornato sull’arte di governare, vale a dire che in un sistema parlamentare complesso come il nostro, il concetto di democrazia dell’alternanza deve saper accontentare tutte le parti. Purtroppo questo fare è ancora nel segno di una continuità con il passato (presente) delle ritualità costituzionali. Mi torna in mente l’idea innovativa che il Presidente della Repubblica dell’epoca Francesco Cossiga il 26 giugno del 1991, inviò come messaggio alle Camere spronando il Parlamento ad una riforma “tonda” della Costituzione, che avrebbe dovuto portare ad una moderna proposta della concezione di Governo, dello Stato, del sistema dell’indipendenza della magistratura, abbandonando il sistema elettorale proporzionale a favore di un sistema maggioritario. Cossiga, ha sempre criticato l’impostazione antitotalitaria che aveva marcato le scelte dei Costituenti, intenti ad evitare che in Italia potesse accadere una forte concentrazione di potere nelle mani dei capi politici, a scapito dello Stato di diritto e dei diritti dei cittadini, così come avvenne con l’era del fascismo. L’esigenza delineata da Cossiga nel suo “profetico” messaggio alle Camere è quella di conferire più potere al potere, di ridisegnare il sistema di pesi e contrappesi che fa sì che il potere di ogni singolo meccanismo non trovi un inceppo nel potere di altri meccanismi e che la prassi di ogni funzione di Governo sia attenzionata(mi scuso per il termine poliziesco) da solide istituzioni di garanzia, tali da assicurarne il rispetto dei diritti, tutelando soprattutto i diritti dei cittadini. L’aspirazione era quindi quella di costruire un governo stabile con politico, capace di portare a termine la sua missione di Governo, respingendo l’indecisione a tutto e contrastando la consumata pratica della “vetocrazia”. Una profezia inascoltata per la paura di perdere consensi elettorali, ed oggi molto attuale. Riconosco che a proseguire su una via cauta per riformare il Paese è il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, senza clamori ma con impegno democratico convinto. Del resto si ben comprende che tra Uomini di Stato di provenienza cattolica, si prendono sempre in massima considerazione i ragionamenti utili al miglioramento dello Stato.

L’immagine è un’opera di Leah Saulnier

 

*distopìa2 s. f. [comp. di dis-2 e (u)topia]. – Previsione, descrizione o rappresentazione di uno stato di cose futuro, con cui, contrariamente all’utopia e per lo più in aperta polemica con tendenze avvertite nel presente, si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi (equivale quindi a utopia negativa): le d. della più recente letteratura fantascientifica. (Da Treccani.it)

**Gruppo Wagner Locuzione (in russo Gruppa Vagnera) con cui è nota la milizia mercenaria russa fondata nel 2013 dall’ex colonnello dell’intelligence russa D. Utkin e successivamente rilevata da Y. Prigozhin, sodale di V. Putin; secondo alcune fonti posto sotto la direzione del Ministero degli affari russo, il gruppo ha condotto campagne militari nel Donbass, dove nel 2014 ha affiancato le formazioni separatiste delle autoproclamate repubbliche popolari di Doneck e Luhansk, fissando poi la sua base operativa in Africa, dove è stata attiva nei principali conflitti interni verificatisi, tra gli altri Paesi, in Siria, Libia, Mali, Sudan, Algeria, Burkina Faso, Mozambico e Sud Sudan. Composto presuntamente di circa 50.000 uomini, generalmente ex militari e combattenti assoldati nelle carceri, nel conflitto bellico russo-ucraino esploso nel 2022 il Gruppo Wagner ha condotto sanguinosi assedi quali quelli delle città di Buča e Bakhmut, essendo ritenuto colpevole anche di ripetuti attentati alla vita del presidente ucraino V. Zelenskij. Nel giugno 2023 il gruppo ha occupato la città di Rostov, centro nodale dell’organizzazione delle azioni militari russe contro Kiev, iniziando una rapida avanzata verso Mosca, interrotta a 200 km di distanza dalla capitale a seguito di una trattativa condotta con la mediazione del presidente bielorusso A.G. Lukašenko.
(Da Treccani.it)

 

di Francesco Petrucci