L’URGENZA DI UN PIÙ FORTE IMPEGNO CONTRO IL MALAFFARE MAFIOSO

È bello e consolante assistere alla sfilata di tanti cittadini, specie giovani, ragazze e ragazzi che richiamano il valore irrinunciabile alla lotta contro la criminalità organizzata. A cominciare dalla mala pianta mafiosa che tanto sangue e infinite ruberie e latrocini ha procurato al nostro Paese.
In attesa da Palermo, mentre si attendeva dell’intervento della Presidente del Consiglio, attesa rischiava di apparire imbarazzante, sullo schermo apparivano invece le immagini da Roma del Presidente Mattarella in visita al quartiere San Lorenzo. Quartiere dove ott’anni fa c’era stato l’orribile strage del primo bombardamento su Roma che proprio nel quartiere di San Lorenzo aveva provocato un alto numero di vittime. Anche Pio XII era intervenuto e aveva pregato insieme ai superstiti per la pace. Restano storiche le sequenze in bianco e nero con il papa in talare bianco raccolto nella comune preghiera di auspicio per la pace ancora difficile.
Il presidente Mattarella non ha fatto né discorsi né dichiarazioni ma, con la sola presenza, ha auspicato un futuro di pace e di rinnovata solidarietà e giustizia per tutti. Finalmente è poi arrivata la presidente Meloni con considerazioni doverose sulla lotta alle cosche mafiose aggiungendo l’importanza dell’arresto di Messina Denaro, dopo oltre trent’anni di latitanza con evidenti appoggi e sostegni di ogni tipo che smontavano da soli tutte le polemiche sul rigetto del consenso esterno. Ma su questo terreno la Presidente ha rivendicato indirettamente la sua azione chiarificatrice con lo stesso Ministro di Giustizia, senza però rispondere alle questioni non meno decisive suscitate da un progetto di riforma carico di ambiguità e rischi seri. Tuttavia, questo andamento non ha influenzato in modo negativo il significato e il valore di tutte le manifestazioni di solidarietà con i giudici Borsellino e Falcone coerenti fino all’estremo sacrificio ben sapendo di essere costantemente nel mirino di Cosa Nostra.
Resta soprattutto il valore e l’importanza dei tanti giovani, anche del nord d’Italia, che hanno voluto dimostrare non solo la loro solidarietà ma anche, se non soprattutto, il valore e l’urgenza di un più forte impegno contro il malaffare mafioso, che è ormai non solo siciliano ma ben insediato in molte regioni del nord Italia. Non solo, perché basta pensare a tutti i traffici di stupefacenti oltreoceano, specie con i paesi del sud America, e allo spaventoso commercio di cocaina che arriva nei maggiori porti italiani e europei.
Tutta materia sulla quale la politica dovrebbe impegnarsi senza sosta, abbandonando il balletto inconcludente sula legge per la così detta riforma della giustizia che finisce per indebolire proprio l’azione della magistratura, per giungere ad una visione comune e non fomentare lo scontro con i magistrati. La lezione e il sacrificio di Falcone e Borsellino restano un esempio e una testimonianza di abnegazione e di impegno verso l’intera comunità nazionale che non andrebbero sprecate e dissipate con atteggiamenti puramente tattici o dilatori.
Murale di Leonardo Cannistrà, Falcone e Borsellino
di Nuccio Fava