ITALIANI ALL’ESTERO
Intervista all’on. Federica Onori

di | 1 Ott 2023

Il know-how italiano non aspetta altro che di essere “messo a sistema”

“Sono l’unica donna e la più giovane fra i nuovi deputati eletti alla Camera, nella circoscrizione Estero Europa (da M5S ndr).” Cosi dichiarava alla stampa la neoeletta dottoressa Federica Onori*, all’indomani dei risultati elettorali dello scorso anno.
Ma essere donna e giovane sono solamente i punti di partenza dell’impegno dell’onorevole Onori (in nomen omen…) di cui sente pienamente la responsabilità della rappresentanza perché:” i giovani e le donne, sono coloro che più soffrono la crisi economica, la precarietà e i salari bassi che affliggono i lavoratori italiani, cause di una costante emigrazione dal nostro Paese che non può più essere sottovalutata”.
Con circa 6 milioni di residenti, secondo l’ultimo rapporto della Fondazione Migrantes, quasi come la Campania o il Lazio, gli italiani all’estero possono ben definirsi “la 21esima regione”. Una comunità diffusa, ma accomunata da esigenze simili, di cui i loro rappresentanti in Parlamento si fanno portavoce.
Raggiunta telematicamente, l’onorevole Onori risponde anche alle nostre domande con estrema disponibilità:

Cosa chiedono e hanno chiesto in passato, ai governi i rappresentati degli italiani all’estero?
Credo che i nostri concittadini all’estero chiedano in primis attenzione alle loro necessità.
Da un regime fiscale più equo (ad esempio in riferimento alle imposte IMU e TARI) alla possibilità di poter rinnovare, presso le sedi consolari di riferimento, il passaporto o la carta d’identità quando scadono. Ma credo ci si aspetti anche che la politica possa fare quel passo ulteriore e finalmente creare i presupposti perché si instauri un vero dialogo virtuoso tra il nostro Paese e i concittadini all’estero: una strategia unitaria, coerente e di lungo respiro che sappia supportare e valorizzare le tante eccellenze italiane nel mondo, dal settore dell’imprenditoria a quello della ricerca.

Cosa è stato ottenuto e cosa si chiede oggi ai governi?
Nel tempo c’è stata sicuramente un’evoluzione, si pensi ad esempio all’estensione del diritto di voto per i cittadini AIRE, che ha portato all’istituzione della circoscrizione Estero
Ma certamente tanto resta da fare. Per questo dal primo giorno di legislatura porto avanti una intensa attività parlamentare cercando di sfruttare ogni occasione per portare all’attenzione del Governo le istanze dei nostri concittadini all’estero. E ci tengo a sottolineare come in questo trovi grande fonte di ispirazione dalle email che ricevo direttamente dai cittadini AIRE! Sono numerose, e sempre utili perché offrono uno spaccato dei piccoli e grandi ostacoli che incontra chi vive all’estero. E, se mi permette, vorrei cogliere l’occasione di questa intervista per ringraziarli ancora una volta. L’ascolto delle loro segnalazioni é una parte fondamentale della mia attività, e infatti non é un caso se uno degli ambiti su cui ho più lavorato finora sia quello del potenziamento dei servizi consolari: non sa quante email mi arrivano su questo tema! Nonostante poi dall’opposizione la strada sia perlopiù in salita, dei risultati concreti già ci sono stati. Ad esempio due emendamenti, a mia prima firma, presentati nell’ambito della riforma della Pubblica Amministrazione, volti a sostenere i lavoratori a contratto delle nostre reti diplomatiche all’estero, indispensabili per garantire un adeguato livello di prestazioni. O ancora, da qualche settimana è nuovamente possibile il download di certificati anagrafici dall’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) a disposizione anche per gli iscritti all’AIRE. Anche qui, grazie all’ascolto di preziose segnalazioni, a febbraio 2023, in sede di esame del cosiddetto ‘milleproroghe’ avevo presentato uno specifico ordine del giorno in merito. Ma chiaramente le battaglie sono tante! Ad esempio, come M5S, siamo stati i primi a presentare in questa legislatura una proposta di legge, firmata anche da colleghi di altri gruppi di opposizione che ringrazio, sul tema dell’IMU e della TARI per i cittadini AIRE. Speriamo di vedere dei passi in avanti su questa annosa questione, anche alla luce del fatto che un ordine del giorno sul tema IMU dello scorso Luglio 2023, sempre a mia prima firma, era stato accolto con riformulazione dal Governo.

Come vivono gli italiani all’estero la loro italianità?
È molto difficile dare una risposta univoca a questa domanda. E credo dipenda in larga misura anche dall’età. Le persone più giovani, sempre più a proprio agio con le lingue straniere e con una crescente predisposizione al cambiamento, adesso forse faticano meno a inserirsi nel nuovo contesto rispetto alle ‘vecchie’ generazioni per le quali la lingua, almeno all’inizio, poteva essere un ostacolo maggiore all’integrazione, da superare attraverso il supporto della comunità italiana dei concittadini. Tuttavia, al di là di alcune differenze e tendenze di massima, ritengo che resti sempre un tangibile legame con l’Italia e questo continuo ad osservarlo quando ho la possibilità di andare all’estero. Quello che osservo è che permane una forte volontà di mantenere vivo questo legame, tanto a Liegi, in Belgio (la cui comunità di italiani conosco bene) come ad Hanoi, in Vietnam (dove sono recentemente stata in missione). E soprattutto emerge tanta voglia di dare e un desiderio fortissimo di essere utili! Gli italiani all’estero potrebbero davvero rappresentare una risorsa preziosa se si attivasse un virtuoso rapporto con i luoghi di origine.

Come si viene percepiti?
Sarei tentata di rispondere che forse, nel migliore dei casi, non si viene percepiti affatto!
Intendiamoci, quando poi non si venga percepiti come un ‘problema’ ad esempio in relazione al servizio sanitario nazionale, al riconoscimento dei titoli di studio o, come dicevo all’inizio dell’intervista, ad alcune imposte come l’IMU o la TARI … Che sono chiaramente tutti ambiti che meritano l’attenzione e il lavoro della politica – e io mi ci dedico personalmente moltissimo!-. Ma non ci sono solo “problemi” quando si parla di italiani all’estero: c’è anche tanto, tantissimo valore espresso, che credo abbiamo la responsabilità di saper vedere! E più viaggio e conosco le nostre comunità all’estero, più mi convinco del fatto che il contributo che il nostro Paese sarà in grado di dare alle sfide globali che ci attendono dipenderà anche da quanto sapremo riallacciare i legami con i nostri concittadini e concittadine fuori confine. Professionisti, imprenditori, uomini e donne di scienza. Il know-how italiano non aspetta altro che di essere “messo a sistema”. E ciò che potrebbe venirne fuori, ne sono certa, è molto di più che una semplice somma delle parti.

Immagine dal sito www.italiachiamaitalia.it

 

di Mira Carpineta

 

Federica Onori
On. Federica Onori
Camera dei Deputati della Repubblica Italiana
Eletta nella Circoscrizione Estero (Europa)
Membro della III Commissione (Affari Esteri e Comunitari)