L’OBLIO COME RIMEDIO

Occorre tutti riflettere se il grave vulnus democratico registrato non sia in modo enormemente preoccupante quello della più bassa partecipazione al Voto politico di un anno fa , registrata nel nostro Paese, aggravata dal fatto che siano stati soprattutto i giovani a disertare le urne giustificandosi: “tanto non cambia nulla. E poi sono tutti uguali”. Purtroppo questa Legge elettorale come le precedenti, hanno consentito al segretario /presidente di partito (il capo) di esercitare il potere di scegliersi i candidati al Parlamento e in altre sedi territoriali e istituzionali secondo relazioni clientelari e non, parentele e fedeltà, preferendo tali “virtù peccaminose” alla preparazione e competenza.
Ci ritroviamo così innanzi ad un Parlamento dove i più sono costoro.
Negli ultimi cinquant’anni sia per i numerosi adattamenti dei partiti che per un improprio e, per questo , pericoloso decentramento amministrativo la politica è scivolata nei personalismi delle formazioni parlamentari. Scriveva Giuseppe Prezzolini già nel 1910 <<la democrazia presente non consente più gli animi degli onesti. Essa non rappresenta ormai che un abbassamento d’ogni limite, per far credere d’aver innalzato gli individui mentre non si è fatto che l’interesse dei più avidi e più prepotenti. Da per tutto è lo stesso fenomeno. Si veda, ad esempio, nel campo degli studi, la minore severità di criteri intellettuali … . La severità per il minimo necessario di coerenza e di onestà in politica è pure decresciuta. Nelle elezioni trionfa il danaro, il favore, l’imbroglio, ma non accettare tali mezzi è considerato come ingenuità imperdonabile. Tutto cade. Ogni ideale svanisce. I partiti non esistono più, ma soltanto gruppetti e clientele …
Le grandi forze cedono di fronte a uno spappolamento e disgregamento morale di tutti i centri d’unione. Oggi uno è a destra, domani lo ritrovi a sinistra…>>.
Quindi ad oltre un secolo di distanza poco e nulla è cambiato.
Prezzolini è attuale perchè aveva ben compreso la fisionomia di un Paese non Stato e non Nazione storicamente. Ancora oggi noi Italiani ci sentiamo separati nei costumi e nelle tradizioni, si pensi solo all’incancrenito arretramento del Sud Italia.
Di grandi Riforme, compresa quella elettorale, non ve n’è traccia. E sono proprio le Riforme che spingono un Paese verso un suo status di stato. “Che fare ?” Scriveva Prezzolini per superare l’impasse? Cosa dovrebbe fare il Presidente della Repubblica per agevolare la formazione per rafforzare ulteriormente una coscienza nazionale?
Sicuramente ci vogliono Uomini di Stato come Sergio Mattarella per realizzare una Identità storica di questo amato Paese.
Certo gli apparati non lo aiutano.
E chi gli succederà con quale Riforma? Udite, udite :con quella vecchia! Quindi per ironia il partito della Premier eleggerà la stessa Premier ? O un Draghi Cincinnato silente? O, magari la Cartabia ?O un X di comodo? Pronti in panchina l’eterno discusso blaterante Amato e Veltroni letterato di libri con 5 copie vendute o lo stesso Gentiloni (sempre pronto con annessa faccia di circostanza).
Per gli scienziati della politica ci saranno tempi cupi… Prof. Pasquino lei cosa ci dice a proposito?
Condivido quanto scrive Emilio Gentile, storico acuto e pungente: <<Per avvalersi dell’oblio come fattore di unione degli italiani sarà necessario addomesticare la ricerca storica>>. La proposta di una Commissione per l’Oblio potrebbe aiutare a capire cosa si può ricordare e cosa si deve dimenticare, aggiornando il passato alle esigenze di una storia comune. Superare le divisioni da “baraccone” dei partiti almeno quelle per migliorare il Paese.
Taluni atteggiamenti del “Gentiloni triste” o del Presidente del Senato La Russa sono i sintomi di un virus diffuso : il “coronacerco”… Dimostrando non certo spessore …
Così come la prima Premier Donna in Italia che ricorre, per difendersi, al suo cerchio magico familiare, come Vanna Marchi. Ci aspettiamo molto più da Lei Presidente Giorgia.
Il gossip recita che si sia ingrassata e che soffra di blefarite, Lei eviti di sovraesporsi sui social, pratichi una detox social, convinca anche il suo compagno incontinente, spesso inopportuno… Da Lei, Premier, ci aspettiamo molto, molto di più .In Politica estera qualche passino l’ha fatto ,ma ci vuole un vero e proprio balzo. Infatti dovrebbe pensare a ricucirsi un ruolo europeo risolutivo alla Merkel maniera anziché rincorrere la nuvoletta di un possibile Draghi Capo di Stato e Lei ancora Premier. I tempi cambiano e gli anacoluti ragionamenti vengono puntualmente smentiti dalla realtà.
Consideri e credo lo sappia che attualmente si producono leggi in continuazione senza mai vedere luce. Proprio per il trionfo della demagogia governativa senza attuare le Riforme strutturali. Mentre si realizzano le norme per aumentare a dismisura gli stipendi dei Sindaci metropolitani ,vere e proprie calamità economiche. Rimpiangeremo per sobrietà perfino Nicola Signorello, così lontano dai fasti dei Veltroni e dei Rutelli che come addetto stampa aveva proprio il mesto Paolo Gentiloni, con la stessa chioma con annesso balavage.
Il lavoro parlamentare è diventato esercizio di contrapposte, sterili chiacchiere (dovrebbe essere una missione), una sorta di “quiet quitting” (impegnarsi al minimo). Pensiamo solo alla tutela dell’Ambiente ,l’unico certo intervento è quello dei giudici. O sulla Giustizia, si applicano solo misure carcerarie
senza ricorrere alla Giustizia riparativa. E gli aboliti arbitrati? Ancora sopravvivono al massimo e si chiamano spesso “incarichi extra “per la gioia di molti “giudici , evidentemente bisognosi”. Riforme, Riforme vo cercando…
Su questo versante le responsabilità sono davvero comuni e ciascuno è tenuto a fare con urgenza un profondo esame di coscienza. La democrazia non è mai conquistata una volta per tutte, ma va continuamente accompagnata ed alimentata dalla politica capace di indicare esigenze, problemi, risposte che corrispondano alla sensibilità dei cittadini, alla loro maturazione, alla loro persuasione indispensabili per una partecipazione consapevole e intelligente a ciò che riguarda l’interesse di tutta la comunità, sia essa intesa di destra o di sinistra o come si ritiene meglio. Senza questo sforzo pedagogico della politica e delle stesse istituzioni nel loro funzionamento, alla lunga deperiscono le società civili e la politica sempre più diventa personalistica e gioco di potere tra privilegiati. Purtroppo la Destra insegue logiche securitarie a danno di idealità e a solo vantaggio del consenso. L’Italia ha con la Costituzione un orizzonte e una prospettiva diversa ma è indispensabile conoscerla e quotidianamente alimentarla con risultati positivi. Ma conosciamo a fondo la Costituzione?
L’immagine è un’opera di Fabrizio Dusi
di Francesco Petrucci
Sociologo. Si è laureato presso l’Università di Roma la Sapienza.
Osservatore nei corsi economici presso L’Unione delle Camere di Commercio.
Esercitatore presso la Cattedra di Filosofia Moderna con il prof Franco Bianco.
Assistente presso la cattedra di Metodologia e Tecniche della ricerca sociale con il prof. Gianni Statera.
Ha lavorato presso la Group Italia Spa; la Confederazione della Uil nazionale e della Cisl nazionale distaccato da Società Autostrade Spa.
Consulente dell’AD Alitalia Spa.
Assistente dell’A.D. Olivetti-Eurocomputers.
Iscritto ANC Associazione Nazionale Carabinieri.
Presidente del Comitato Culturale del Giornale online “ITALIANITALIANINELMONDO.COM”.